Opern Arms

La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta – a carico di ignoti – per sequestro di persona sulla vicenda della Open Arms.

Si tratta di un «atto consequenziale» dopo che in Procura è arrivato l’esposto formalizzato dai legali della ong spagnola.

Gli avvocati hanno chiesto di procedere per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti d’ufficio. Il fascicolo aperto in realtà è il secondo sul caso Open Arms. Il primo, sempre a carico di ignoti, era stato aperto per l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, domenica scorsa.

A coordinarli è il procuratore aggiunto Salvatore Vella. Il primo fascicolo è usuale: viene aperto ad ogni sbarco fatto in autonomia dai migranti o con il soccorso delle Ong o delle unità militari. I migranti già sbarcati dalla Open Arms e poi anche gli ultimi di queste ore verranno sentiti, dal personale della Squadra Mobile della Questura di Agrigento, per cercare di identificare possibili scafisti. 

La situazione a bordo di Open Arms «è drammatica» e «ingestibile» tale da mettere «in pericolo imminente» la vita delle persone a bordo, denunciano la Ong catalana ed Emergency sottolineando che le condizioni «di salute psicofisica dei migranti si sono ulteriormente aggravate con atti di autolesionismo e minacce di suicidio».

«Da 15 giorni donne, uomini e bambini vivono costretti in spazi ristretti nella paura e nell’incertezza di quello che succederà» aggiungono le Ong ricordando che si tratta di persone che “hanno vissuto l’orrore dei campi di detenzione in Libia” con «torture, stupri, lavori forzati». «Hanno già sopportato enormi sofferenze, non possiamo aggiungerne altre» concludono Open Arms ed Emergency chiedendo che sia «immediatamente autorizzato lo sbarco a Lampedusa».

Per contro il nuovo responsabile del Poliambulatorio dell’Isola, Francesco Cascio ha dichiarato che «Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell’hotspot». 

«C’è qualcosa che non funziona – osserva Cascio – : eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia». 

Per lo staff Cisom salito a bordo della Open Arms tra i 147 naufraghi (95, uomini, 21 donne e 31 minori) ci sarebbero infatti diversi casi di scabbia ma anche di cistite emorragica e altre patologie. Il medico Katia Valeria Di Natale e l’infermiere Daniele Maestrini, nel documento firmato dopo l’ispezione, scrivono che «20 migranti hanno la scabbia con sovra-infezione batterica e pustole» e a “bordo non è presente permetrina per il trattamento della parossistosi”. «Numerosi – sostiene lo staff Cisom – sono i casi di cistite semplice ed emorragica resistente al trattamento antibiotico che scarseggia». Cisom segnala anche “un uomo con artrite settica del ginocchio sviluppata dopo la rimozione di sei colpi di pistola in Libia, una donna con ustioni da carburante e un uomo con ferite da arma da fuoco ma entrambi in remissione». E ancora: «una donna soffre di crisi epilettiche, ma è trattata e stabile» e un uomo una cisti pilonidale infetta”. «Diversi migranti – si legge nella relazione – presentano infezioni della cute verosimilmente di origine stafilococcica». 

Sulla presunta emergenza sanitaria a bordo della nave, il ministro dell’Interno Matteo Salvini dice la sua: «Balle. Siamo davanti all’ennesima presa in giro della ong spagnola che per giorni ha girovagato nel Mediterraneo al solo scopo di raccogliere più persone possibili per portarle sempre e solo in Italia – aggiunge -. Queste Ong fanno solo battaglia politica sulla pelle degli immigrati e contro il nostro paese. Ma io non mollo». 

Il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, frattanto non ha rilasciato dichiarazioni in merito all’esposto che è stato presentato, alla Procura di Agrigento, dall’associazione giuristi democratici nei suoi confronti. Nel documento si denuncia il mancato rispetto dell’ordinanza del Tar del Lazio sulla gestione dello sbarco dei migranti e si chiede di valutare eventuali ipotesi di «violazioni commissive o omissive» di rilievo penale. A dovere disporre lo sbarco dei migranti della Open Arms, anche dopo l’ordinanza del Tar del Lazio, avrebbe dovuto essere il Viminale. La Capitaneria di porto, intanto, per quanto di sua competenza, continua a garantire l’incolumità e la salute dei profughi, non appena vengono segnalate esigenze, ad effettuare le cosiddette evacuazioni mediche.  

Il Viminale intanto ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di presentare il ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar che ha sospeso il divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane per la Open Arms. Il ricorso dovrà avere il via libera da palazzo Chigi e al momento, secondo quanto si apprende, non è ancora arrivato a palazzo Spada.

Il Viminale ha inoltre precisato che al momento «nessun paese europeo» ha fatto «passi formali» per accogliere i migranti a bordo della 
Open Arms. L’Italia, aggiunge il Viminale «sta ancora aspettando che altri Stati mantengano la parola data e prendano in carico 
quanti promesso in passato».

Fonte: lasicilia.it
( https://www.lasicilia.it/news/agrigento/272426/open-arms-da-agrigento-scatta-inchiesta-per-sequestro-di-persona-ed-e-scontro-su-emergenza-sanitaria.html )