“Settimana della Legalità” nel vivo ricordo del trentaduesimo anniversario dell’uccisione del Nostro Giudice Rosario Angelo Livatino oggi Beato.
Dopo la celebrazione della funzione religiosa nella Chiesa di San Domenico ci siamo recati lungo la vecchia S.S.640 in Contrada Gasena per l’omaggio floreale alla Stele.
Nei prossimi giorni sarà ricordato anche il Giudice Antonino Saetta e il figlio Stefano ove ricorre il 34esimo anniversario del loro barbaro agguato.
L’obbiettivo delle manifestazioni è quello del ricordo per tenere sempre vivo il sacrificio dei Nostri Giudici soprattutto alle generazioni più giovani per una crescita civile e democratica nel pieno rispetto della legalità.
Grazie allo spirito di abnegazione ha contribuito a diffondere un ideale di giustizia che ha permesso di ottenere grandi risultati in termini di contrasto alla criminalità organizzata.
Livatino era consapevole del difficile contesto nazionale nel quale indagava. In Sicilia erano gli anni della mattanza mafiosa: osteggiato nell’ambiente del Palazzo di Giustizia di Agrigento, non si arrese mai e non si fece fermare, come testimoniano i suoi appunti nelle agende conservate ancora oggi.
Ancora oggi, a distanza di 32 anni, la figura del “giudice ragazzino” è ancora viva non solo nella comunità canicattinese ma in tutta Italia. Rosario Livatino, nel suo lavoro fu mosso da un sincero ideale di giustizia, sempre schierato in prima linea nella lotta ai clan della zona.
Considerato servo di Dio dalla Chiesa cattolica e prossimo alla beatificazione, il giudice Rosario Livatino riteneva l’accertamento della verità un dovere costituzionale ed evangelico nello stesso tempo.