La cronica carenza di medici continua a ripercuotersi sui servizi sanitari degli ospedali agrigentini ed in questo caso, seppur indirettamente. anche al Barone Lombardo di Canicattì. Una giovane cardiologa neo assunta dall’Asp di Agrigento, ma che era stata assegnata momentaneamente alla struttura sanitaria di contrada Giarre nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni dall’incarico. Rimarrà in servizio sino al prossimo 30 maggio, per poi iniziare un nuovo percorso professionale presso un ospedale di Catania per il quale ha optato. Nessuna fuga, dall’ospedale di Canicattì ma soltanto una scelta professionale diversa da quella che nei mesi scorsi l’aveva vista vincitrice del concorso bandito dall’azienda sanitaria di Agrigento. La professionista, originaria di Ravanusa, al Barone Lombardo di Canicattì è rimasta in tutto una decina di giorni per poi fare rientro al San Giovanni di Dio di Agrigento, da dove ha presentato le dimissioni dal suo incarico. Come detto rimarrà a disposizione dell’Asp del capoluogo sino alla prossima settimana per poi intraprendere il nuovo percorso professionale nell’ospedale e all’interno dell’azienda sanitaria etnea. Al momento, nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Canicattì sono in totale cinque i medici in servizio. Un numero abbondantemente sotto la pianta organica che ne prevede in totale nove. Ma le difficoltà, come detto sono quelle a reperire personale ed in particolare medici così come a Canicattì e nel resto delle strutture della provincia di Agrigento. E’ dei giorni scorsi, infatti, la notizia che le prove del concorso per coprire sedici posti di dirigente medico di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza bandito dall’Asp di Agrigento sono andate deserte. I due unici candidati che erano stati ammessi alla selezione e dunque alla prova scritta non si sono presentati. Prova che era propedeutica a quella pratica ed orale che si doveva tenere presso la sede dell’Asp di viale della Vittoria. Il concorso pubblico per la copertura, a tempo indeterminato, di 16 posti era stato bandito dall’azienda nell’aprile del 2022. Per tornare al Barone Lombardo di Canicattì, oltre alla cardiologia tanti altri reparti sono in sofferenza ad iniziare dalla chirurgia che nelle scorse settimane era stata temporaneamente chiusa dopo le dimissioni di un altro medico Mauro Zanchi, che aveva lasciato per optare per una nuova esperienza professionale. Stessa identica cosa si registra in ostetrica e ginecologia, pediatria e un po’ tutti i reparti dell’ospedale di Canicattì che attende l’arrivo di nuove unità difficili però al momento da reperire.