Accusato di tortura ai migranti: alla sbarra degli imputati ecco “Rambo”

Si è svolto ieri mattina l’incidente probatorio in cui è stato portato alla sbarra degli imputati il nigeriano John Ogais detto “Rambo” con l’accusa di tortura e omicidio. Le otto vittime, provenienti da diversi centri d’accoglienza in Sicilia, che sono state chiamate a riconoscere il loro carceriere, hanno raccontato al processo i terribili supplizi subiti all’interno del “ghetto di Ali il libico”, una via di mezzo tra una prigione e una stazione di transito situata in Libia, in cui i migranti venivano torturati, minacciati con armi da fuoco e privati di ogni avere, al fine di poter ottenere dai propri familiari il versamento della somma necessaria quale prezzo della liberazione. Dal dibattimento si è appreso che ai familiari venivano pure mandati dei video in cui i loro cari venivano seviziati con tubi di plastica e cavi elettrici per convincerli a pagare una volta per tutte. Rambo, insieme ad un suo complice ghanese Sam Eric Ackom, chiamato “Fanti”, si divertivano inoltre a violentare sessualmente le donne dirette in Sicilia. I due trafficanti sono arrivati a Lampedusa nel marzo scorso cercando di confondersi con gli altri migranti, ma poi sono stati prontamente riconosciuti dalle presenti  vittime e fermati dalle forze dell’ordine per poi essere condotti in carcere in attesa del processo.

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.