Due agenti della polizia penitenziaria sono stati brutalmente aggrediti nel carcere Lorusso Pagliarelli di Palermo. L’episodio si è verificato durante una perquisizione nel reparto Mari, quando un detenuto marocchino, sorpreso con oggetti non consentiti in cella, si è scagliato violentemente contro i due ispettori, colpendoli con calci e pugni.

Uno degli agenti, un 50enne, è stato colpito in pieno volto, riportando la frattura del setto nasale, mentre il collega di 48 anni ha subito una frattura alla mano. Entrambi sono stati immediatamente trasportati in ospedale per le cure del caso.

L’aggressione è avvenuta nel corso di una perquisizione mirata a cercare armi artigianali, vietate all’interno dell’istituto, che si sospettava potessero essere nascoste in cella.

Gioacchino Veneziano, segretario regionale della Uilpa, ha commentato duramente l’accaduto: “Siamo stufi di essere oggetto di continue aggressioni.

Questi episodi si ripetono quotidianamente e nonostante le richieste di intervento al governo, rimaniamo costantemente inascoltati. Uno degli agenti ha riportato una prognosi di 15 giorni, mentre l’altro è ancora in pronto soccorso con il setto nasale rotto e rischiava di perdere un occhio”.

Veneziano ha sottolineato la necessità di maggiori misure di sicurezza e interventi concreti per tutelare il personale penitenziario, denunciando la grave situazione che si vive nelle carceri italiane: “Quello che è successo è mostruoso. Chi indossa la divisa della polizia penitenziaria rischia ogni giorno di finire in ospedale o sotto processo, e non tutti sembrano voler capire la gravità di questi eventi”.

L’episodio di violenza al carcere Pagliarelli di Palermo è solo l’ultimo di una lunga serie di aggressioni che stanno colpendo gli agenti di polizia penitenziaria in tutta Italia, sollevando un urgente bisogno di attenzione e interventi istituzionali per garantire la sicurezza del personale.