Sembra il divieto più ignorato dell’estate quello inerente al diniego di accesso alla Scala dei Turchi.

Nonostante i mille e più avvisi pubblici, il sequestro preventivo della Procura, le numerose insegne e gli infiniti controlli posti in essere dalle autorità il monumento naturale fatto di marma bianca è continuamente preso d’assalto da barbare flotte di turisti e cittadini.
Gli anarchici visitatori dunque, pur di farsi un veloce selfie ricordo, sono dunque disposti a a commettere il grave reato penale di “violazione dei sigilli”, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, arrivando non solo a scavalcare le recinzioni ma anche a sostare, sdraiarsi come fosse un solarium, piantare ombrelloni o addirittura arrampicarsi sugli scalini mettendo così a repentaglio anche la sicurezza personale.
Un assedio in piena regola unito ad una repentina violazione delle disposizioni delle autorità che hanno fatto scendere in campo uomini dell’arma dei Carabinieri e della Capitaneria di Porto per riportare l’ordine riuscendo a multare e denunciare in una sola giornata più di 30 persone.

Di Pietro Geremia