In una svolta drammatica per la comunità di Agrigento, la Polizia di Stato ha arrestato ieri pomeriggio una donna, in qualità di badante, per reati di maltrattamenti aggravati contro un anziano locale affetto da demenza senile.
L’azione giudiziaria segue un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Agrigento.
L’indagine è stata innescata dalla denuncia dei familiari dell’anziano, che avevano notato lividi evidenti sul corpo del padre. I sospetti si sono intensificati dopo che un’altra badante ha riferito di aver osservato lesioni in diverse occasioni.
Rispondendo con urgenza, la Squadra Mobile di Agrigento ha installato dispositivi di intercettazione audio e video nell’abitazione dell’anziano, rivelando atti di violenza fisica e psicologica sconcertanti.
Secondo le autorità, la badante è stata registrata mentre percuoteva ripetutamente l’anziano, oltre a infliggergli umiliazioni verbali e fisiche. I dettagli scioccanti includono schiaffi, pugni, graffi e comportamenti intimidatori mirati a costringere l’uomo a dormire, nonché l’imitazione delle sue grida di dolore.
Questo caso sottolinea la vulnerabilità degli anziani e la necessità di vigilanza costante sulle persone che forniscono cure. La prontezza e l’efficacia dell’intervento della Polizia di Stato di Agrigento hanno evitato ulteriori sofferenze alla vittima, conducendo la badante al carcere femminile di Agrigento per affrontare la giustizia.
La comunità di Agrigento è stata scossa da questa rivelazione, rinnovando il dibattito sulla sicurezza e il benessere degli anziani assistiti a domicilio. Questo incidente serve come un triste promemoria che la cura degli anziani deve essere gestita con il massimo rispetto e vigilanza.