Nella mattinata di ieri sarebbe stato avviato il processo relativo al famoso caso della “carica delle 104 dove sarebbero state scoperte due bande parallele composte da medici, pubblici funzionari e faccendieri, che in cambio di denaro attestavano patologie inesistenti a parenti o gli stessi fruitori del “servizio” per poter ottenere esoneri o trasferimenti in ambito lavorativo previsti dalla legge.
Durante il dibattimento particolare rilevanza è stata data alle dichiarazioni dell’ex dirigente della Digos, Carlo Mossuto, attuale capo di Gabinetto del questore di Agrigento, il quale avrebbe dichiarato come a far partire le indagini sarebbero stati gli esposti inviati da parte di 44 docenti i quali facevano riferimento a un sistema di brogli che li danneggiava perché “alcuni loro colleghi li scavalcavano nelle graduatorie dei trasferimenti in quanto avevano dei parenti con delle false patologie o li avevano loro stessi le patologie”.
Una volta avviati gli accertamenti dunque sarebbe emerso come il 70 per cento delle patologie accertate fosse risultato essere inesistente con la conseguenza che i fruitori che godevano della legge 104 facessero una vita normalissima e lontana dai bisogni per i quali la suddetta legge era stata creata.