Agrigento sta affrontando la peggiore emergenza idrica degli ultimi anni.
Il sindaco del capoluogo, Franco Micciché, ha firmato un’ordinanza che invita a non sprecare acqua e a seguire il vademecum della Regione, vietando il prelievo e consumo di acqua potabile per usi non essenziali.
Il sindaco Franco Micciché ha vietato il lavaggio di marciapiedi e piazzali, il lavaggio di auto, l’irrigazione di orti e giardini, e l’alimentazione di fontane ornamentali, vasche e piscine con acqua potabile.
“La grave crisi che attraversiamo impone l’utilizzo delle risorse idriche per usi alimentari, domestici e igienico sanitari,” ha spiegato Micciché.
Micciché ha autorizzato l’emungimento e la distribuzione dell’acqua attinta dai pozzi privati regolarmente autorizzati tramite autobotti secondo le disposizioni della prefettura.
Per garantire la salubrità dell’acqua, solo le autobotti censite dall’Aica erano autorizzate a distribuire l’acqua fino a pochi giorni fa.
Con la tensione sociale in aumento, il sindaco ha autorizzato anche la circolazione delle autobotti non autorizzate al trasporto conto terzi, purché l’acqua sia prelevata dai punti di approvvigionamento dell’Aica, la società di gestione idrica dell’Agrigentino.
Questa decisione è stata presa anche in risposta alle proteste di Federconsumatori.
Il comitato “Vogliamo l’acqua” e il Cartello sociale di Agrigento hanno inviato una lettera-appello, firmata da 1.400 agrigentini, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Federconsumatori ha esortato il governo nazionale a intervenire inviando una nave cisterna della marina militare.
Un vertice in prefettura, presieduto dal consigliere Michelangelo Sardo, ha visto la partecipazione della delegazione dell’associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari e dei vertici di Aica.
È stato deciso di garantire approvvigionamenti speciali a servizio esclusivo dei condomini in giorni stabiliti.