Agrigento

Agrigento, rivolta nel Carcere Di Lorenzo: Convalidati gli Arresti, Strategie Difensive Diverse per i Nove Detenuti

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha ufficialmente convalidato gli arresti dei nove detenuti coinvolti nella rivolta avvenuta il 2 gennaio scorso presso il carcere “Di Lorenzo”.

Durante l’incidente, uno degli agenti penitenziari è stato strattonato, riportando ferite che lo hanno costretto a 15 giorni di prognosi. I detenuti avrebbero agito con l’obiettivo di prendere il controllo della sezione “media sicurezza”, strappando al custode le chiavi.

Il giudice Mazzullo, in risposta alle richieste della procura, ha disposto la misura cautelare in carcere per i nove accusati, provenienti da Catania e Siracusa.

Durante gli interrogatori, condotti in presenza dei rispettivi difensori, tra cui gli avvocati Diego Giarratana, Stefano Aliotta e Roberta Castorina, otto detenuti hanno scelto di non rispondere alle domande, mentre uno ha fornito la propria versione dei fatti, esprimendo principalmente la sua esasperazione per le condizioni di vita all’interno del carcere.

I dettagli emergenti dalle indagini indicano che i detenuti, una volta preso il controllo di un’ala del carcere, hanno riscaldato dell’olio con un pentolino e minacciato i poliziotti penitenziari di lanciarlo contro di loro.

Durante la barricata, mirata a ottenere un incontro immediato con il magistrato di sorveglianza, gli accusati avrebbero rivolto insulti e minacce di morte a numerosi agenti e al loro comandante, intervenuti in massa per gestire la situazione.

Tra le motivazioni della protesta, vi erano le condizioni ritenute inaccettabili all’interno delle celle, con particolare riferimento al freddo e alle condizioni generali.

La protesta, giunta a un punto in cui le forze dell’ordine esterne erano pronte all’intervento, è rientrata pacificamente, e la polizia penitenziaria ha proceduto con l’arresto dei nove presunti promotori della sommossa.

Si ritiene che durante l’incidente abbiano aperto tutte le celle per liberare gli altri detenuti. Le accuse contestate comprendono resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e sequestro di persona, con particolare attenzione al caso di un detenuto cui sarebbe stato impedito di spostarsi durante la sommossa, non consentendogli di ricevere cure mediche necessarie per una crisi ipertensiva in corso.

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Published by
Redazione Giornalistica