La devozione degli Alessandrini per la Madonna della Rocca è grande e fervida. Il culto trova origine negli anni 1620/1625 allorquando una statuetta raffigurante la Madonna col Bambino venne prodigiosamente rinvenuta, intorno agli anni 1620/25, in una rocca poco accessibile, detta “Rocca ‘ncravaccata” a circa un chilometro dall’originario isolato che aveva preso il nome di Alessandria della Pietra. Pochi anni dopo, esattamente nel 1636, una piccola comunità, posta sotto la regola di s. Antonio Abate e diretta dal sacerdote spagnolo Domenico De Fossa, si formò intorno al  primitivo santuario dedicato alla Madonna. Da allora, nel corso dei secoli successivi, incessante e fervida è stata la fede e la devozione per la Madonna della Rocca, eletta patrona di Alessandria. Poca la documentazione storica attestante l’evento, ma la preziosa testimonianza orale, costituita dalla tradizione popolare, ha tramandato alle successive generazioni il racconto del ritrovamento del simulacro, illustrata poi nelle tele di Federico Panepinto (1809-1872) che ornano le pareti e la volta del Santuario della Madonna della Rocca. Per volere della baronessa Elisabetta Barresi, giusto atto in notar Diego Partanna del 29 agosto 1664, la festa fu “istituzionalizzata” e da tale data si festeggia la patrona del paese l’ultima domenica di agosto. La tradizione narra che proprio la santa Vergine apparve ad una povera ragazza, cieca fin dalla nascita e dopo averle donato la vista le indicò che in quel luogo ove la stessa si era seduta avrebbero trovato un Suo simulacro. Nel 1636 fu costruito il Santuario a Lei dedicato, per com’era suo volere. La devozione degli alessandrini verso la Vergine della Rocca è grande; sono sempre numerose le persone che sia a maggio che durante la prima quindicina di agosto si recano al Santuario in pellegrinaggio. Molte compiono il “viaggiu scazu” per penitenza o per ringraziamento di una grazia ricevuta. E la Madonna non ha deluso certo le speranze di quanti a Lei si sono affidati nemmeno quando gli alessandrini furono privati della statuetta, ad opera dei Principi Barresi e trasferita ai Colli di Palermo verso la fine del XVII secolo, giacchè essi la videro ritornare, pur se dopo due secoli, il 31 marzo del 1873. La festa della Madonna inizia il venerdì precedente l’ultima domenica di agosto: nel tardo pomeriggio ci si reca al Santuario per prelevare il Simulacro che viene sistemato su una “Vara” addobbata a festa e portata a spalla da fedeli e devoti e inizia la processione verso il paese durante la quale si recitano il rosario in dialetto alessandrino. Alla Portella ci si ferma davanti alla cappella a Lei dedicata, quindi segue l’entrata in paese della processione che prosegue per la Chiesa Madre, accompagnata dallo sparo di mortaretti. Il Simulacro rimarrà in Madrice fino alla prima domenica di ottobre. I festeggiamenti in onore della Madonna della Rocca si protraggono fino al martedì successivo e vengono annunciati ogni mattina presto dallo sparo di mortaretti: la cosiddetta “Arburata”. La domenica sera si effettua la solenne processione per le vie del paese durante la quale sono numerose le soste, necessarie per accontentare i tanti fedeli che presentano le loro generose  offerte. Nei giorni di festa vengono organizzate gare sportive, la tradizionale partita Nord-Sud, la fiera del bestiame alla Pietà, per concludersi il martedì sera con uno spettacolo musicale in piazza. Nino Raineri Alessandria Della Rocca, tutto pronto per la festa della Madonna della Rocca Alessandria Della Rocca, tutto pronto per la festa della Madonna della Rocca