La co-detenzione di Rosalia Messina Denaro, conosciuta come “fragolone” nei messaggi del capo mafioso, e l’ex avvocato Angela Porcello è stata giudicata inopportuna per questioni di sicurezza.
Su segnalazione della procura generale di Palermo, e a seguito della richiesta del legale di Porcello, l’avvocato Giuseppe Scozzari, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) ha immediatamente provveduto al trasferimento della cinquantenne dal carcere di Santa Maria Capua Vetere a quello di Piacenza.
Angela Porcello, già avvocato, è stata condannata a 15 anni e 4 mesi di reclusione per il suo presunto coinvolgimento come consigliere nel mandamento mafioso di Canicattì.
Durante la sua detenzione, ha manifestato l’intenzione di collaborare con la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), ma le sue dichiarazioni sono state respinte come inconsistenti dai magistrati, senza conseguenti misure di sicurezza nei suoi confronti.
Nonostante ciò, il Dap ha deciso di sottoporla a un regime di particolare precauzione, comune a detenuti potenzialmente a rischio, come i collaboratori che potrebbero essere oggetto di ostilità da parte degli altri detenuti. La sua condizione di isolamento è stata accentuata dagli insulti e dalle minacce ricevute dalle altre detenute durante i suoi limitati spostamenti fuori dalla cella, sempre sotto la sorveglianza della polizia penitenziaria.
La recente scoperta che Rosalia Messina Denaro, sorella del defunto Matteo Messina Denaro, si trova nello stesso carcere ha contribuito a intensificare l’isolamento di Porcello. Quest’ultima, con il nome in codice “fragolone”, secondo l’accusa, avrebbe gestito la cassa del clan e smistato i messaggi tra il capo mafioso e gli altri affiliati, portando al suo arresto in seguito alla cattura del fratello.
Il legale di Angela Porcello, Giuseppe Scozzari, ha sollevato la questione del rischio per la sicurezza alla procura generale di Palermo, che ha richiesto al Dap di confermare la situazione. Di conseguenza, il dipartimento ha deciso il trasferimento immediato delle due donne nell’istituto di Piacenza, atto necessario in vista della valutazione della richiesta di patteggiamento in appello avanzata dall’ex donna boss nei prossimi giorni.












