Il metodo fondante è quello ereditato da Giovanni Falcone: seguire i flussi di denaro per individuare l’attività criminale. È la regola principe dell’antiriciclaggio, ma nell’era dell’evoluzione tecnologica, dei mutamenti imprenditoriali e del proliferarsi di norme legislative, il contrasto all’economia illegale è sempre più complesso, e chiama in causa numerose e diverse forze istituzionali. Una complessità “magmatica” che, a detta di tutti gli attori sociali coinvolti, ha un’unica soluzione operativa: la collaborazione. Il convegno di ieri (13 aprile) nell’Auditorium del Monastero dei Benedettini di Catania ne è stato un esempio concreto: il titolo “Lotta al riciclaggio – Esperienze e prospettive” suggerisce l’ampiezza e la ricchezza della tematica, mentre l’entità significativa è confermata dagli organizzatori: Banca d’Italia, Università di Catania, e le categorie professionali dei Commercialisti, dei Notai e degli Avvocati.