Sono stati sentiti davanti al giudice Giancarlo Caruso gli ultimi tre consulenti della difesa nella seconda udienza consecutiva dedicata alla strage delle Maccalube. Il processo vede come imputati Domenico Fontana, architetto nonché attuale assessore comunale ed ex presidente regionale di Legambiente, ente che gestisce il sito su incarico della Regione, Daniele Gucciardo, dipendente di Legambiente della riserva, e Francesco Gendusa, dirigente dell’assessorato regionale al Territorio, esperto di siti naturalistici, con l’accusa di avere consentito a Gucciardo, che non aveva un titolo di studio specifico, di occuparsi del sito protagonista dell’eccidio che ha visto morire i fratellini Carmelo e Laura Mulone, di 9 e 7 anni. Al dibattimento, il vulcanologo Madonia, che ha già coperto incarichi con il centro di sicurezza del Vesuvio, ha spiegato che il precedente movimento eruttivo del 7 agosto non può essere considerato in nessun modo un segnale di allarme che doveva spingere la direzione della riserva a chiudere il sito. Secondo il vulcanologo infatti “non c’era motivo che la riserva restasse chiusa perché le condizioni di anomalia erano del tutto rientrate, quello che è successo dopo è stato del tutto imprevedibile. Oltre al fatto che nei vulcani, dove il rischio teorico in natura è quello che vengano sommerse città intere, le guide hanno la licenza media”.