La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento, nei confronti di due soggetti di nazionalità egiziana e siriana.
I due uomini, sbarcati a Lampedusa il 7 luglio, sono accusati di traffico di migranti, come previsto dall’art. 12 bis del d.lgs. 286/98, in concorso con altri individui ancora non identificati residenti in Libia.
Secondo le indagini, i due fermati avrebbero facilitato l’ingresso illegale di 46 migranti, principalmente bengalesi, nel territorio italiano.
Gli scafisti sono accusati di aver guidato e tracciato la rotta di un’imbarcazione in pessime condizioni di sicurezza, esponendo i passeggeri a gravi pericoli. Il viaggio ha tragicamente portato alla morte di tre migranti: due dispersi e uno recuperato in mare.
Nelle prime ore del 7 luglio, un’imbarcazione di legno di circa 10 metri è naufragata vicino all’isola di Lampedusa, inabissandosi dopo l’urto con una scogliera.
Dei 46 migranti a bordo, 43 sono stati salvati, mentre tre hanno perso la vita. Gli investigatori della Squadra Mobile di Agrigento, del Servizio Centrale Operativo e della S.I.S.C.O. di Palermo hanno ricostruito le fasi della traversata, raccogliendo gravi elementi di colpevolezza contro i due arrestati.
Le indagini condotte presso l’Hotspot di Lampedusa hanno rivelato che i due sospetti hanno gestito le operazioni di imbarco e mantenuto l’ordine a bordo, oltre a guidare la barca e rifornire i motori durante il viaggio. Attualmente, i due uomini sono detenuti in carcere in attesa dell’udienza di convalida.
Il provvedimento di fermo si basa su gravi indizi di colpevolezza. Le piene responsabilità penali degli indagati saranno accertate durante il processo.
Questo arresto sottolinea l’impegno delle autorità italiane nel contrastare il traffico di migranti e proteggere le vite umane messe a rischio da queste traversate pericolose.
L’operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Continuate a seguire le nostre notizie per ulteriori aggiornamenti su questo caso e altre iniziative delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza e la giustizia.