Un drammatico episodio di violenza domestica ha portato all’arresto di un giovane di 25 anni a Randazzo, accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della sua compagna incinta.
Le autorità hanno imposto all’uomo un divieto di avvicinamento alla vittima di almeno 1000 metri e l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico.
L’accusa emerge da una serie di episodi agghiaccianti, durante i quali l’uomo, affetto da ludopatia e abuso di sostanze stupefacenti e alcol, ha tentato di aggredire fisicamente la compagna per interrompere la gravidanza.
Nel febbraio scorso, quando la donna era al secondo mese di gravidanza, l’uomo avrebbe cercato di colpirla con calci alla pancia per causare un aborto. Fortunatamente, la donna è riuscita a schivare gli attacchi.
Un altro episodio simile si è verificato a maggio, quando la compagna, ormai al sesto mese di gravidanza, è stata nuovamente aggredita.
L’uomo l’ha insultata e presa a schiaffi, tentando di colpirla al petto e al ventre con calci. In questa occasione, la vittima ha chiamato il 112, ma la comunicazione è stata più volte interrotta dall’aggressore.
Grazie alle grida udite al telefono, i carabinieri sono riusciti a localizzare l’abitazione e a intervenire tempestivamente, mettendo in sicurezza la donna.
Questo caso ha scosso la comunità locale, mettendo in luce la tragica realtà della violenza domestica e la vulnerabilità delle donne incinte. La vittima ha trovato il coraggio di denunciare il compagno, consentendo alle autorità di prendere le misure necessarie per garantire la sua sicurezza e quella del nascituro.
La situazione è ora sotto controllo, ma ha lasciato una profonda impressione sulla comunità di Randazzo, rinnovando l’attenzione sulla necessità di proteggere le vittime di abusi domestici e di intervenire contro gli aggressori.