Messina

Barcellona Pozzo di Gotto, bambino rapito dal padre scompare nel nulla

Un’odissea senza fine quella di Paola Imbesi, 37 anni e madre di un bambino di 8 anni rapito dal marito marocchino. A quanto pare, nel 2013 il padre del bambino, con la scusa di un matrimonio a Bologna, lo avrebbe portato con se facendo poi perdere le proprie tracce. Dopo un lungo periodo di tempo, l’uomo avrebbe chiamato la moglie direttamente dalla Libia per far sapere che il figlio era insieme a lui e che stava bene, facendo ascoltare solamente una registrazione della voce del bambino. Dopo una lunga indagine non solo da parte degli investigatori, ma anche dei nonni materni ritrovatisi a spendere ingenti somme di denaro tra viaggi e pernottamenti all’estero, si è scoperto che in realtà il padre e il figlio rapito si trovavano dai nonni paterni in Marocco, precisamente a Oued Zem. Da quel momento fu iniziato l’iter giudiziario con le autorità Marocchine che si concluse positivamente nel 2016 col via libera per il rimpatrio da parte del fanciullo, ma un’altra tegola si abbatte sulla povera famiglia Imbesi. Infatti, dopo la sentenza definitiva di appello, il nonno Nino e la figlia Paola una volta recati in Marocco per portare finalmente a casa il loro pargolo, scoprono l’amarissima sorpresa: il bambino sembra scomparso nel nulla. Il padre nel luglio 2017 viene arrestato per sparizione e sarà scarcerato nei prossimi giorni. Laconici sono i commenti della madre: “Non avrò pace finché mio figlio non sarà con me in Italia”.

Di Pietro Geremia

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RedazioneSiciliaReporter