«Grazie al Robot Chirurgo, l’80% dei Pazienti Recupera la Potenza Sessuale e il 98% la Continenza»
L’innovazione nelle cure del cancro alla prostata è stata al centro di un convegno tenutosi presso idipharma a Catania.
Urologi di fama nazionale hanno discusso delle ultime terapie mediche e delle tecnologie in sala operatoria, evidenziando come l’utilizzo del robot chirurgo e dei farmaci di estrazione vegetale stiano rivoluzionando il trattamento della malattia.
Grazie a questi progressi, si riscontrano notevoli miglioramenti nella qualità della vita dei pazienti, con l’80% che recupera la potenza sessuale e il 98% la continenza.
L’iperplasia prostatica benigna (IPB), che colpisce l’80% degli uomini ultrasettantenni e può manifestarsi anche in quelli di 35-40 anni, ha un impatto significativo sulla qualità di vita.
In passato, le terapie per le disfunzioni erettili si basavano su farmaci chimici, spesso associati a effetti collaterali importanti. Oggi, invece, la ricerca sta portando a soluzioni più sicure, grazie all’uso di fitofarmaci, come indicato dalle linee guida europee e americane.
Durante il convegno “Patologie Prostatiche, Stato dell’Arte: Terapia Medica e Chirurgia Mini-Invasiva”, il professor Stefano Pecoraro, direttore operativo di UROP, ha sottolineato l’importanza della medicina complementare: “Le terapie personalizzate, composte da sostanze bioattive di origine vegetale, permettono di affrontare i sintomi senza causare effetti collaterali invalidanti.
” Ha citato l’uso della serenoa repens, utilizzata dagli anni ’90, e dell’estratto di polline di fiore (graminex), riconosciuto come fitocomposto di prima scelta nelle linee-guida europee di urologia.
Rosario Leonardi, responsabile scientifico del convegno e direttore dell’Urologia della Casa di Cura Musumeci GECAS (Catania), ha evidenziato l’importanza delle terapie su misura e del dialogo trasparente con i pazienti: “È fondamentale attuare una tailored therapy focalizzata sui singoli casi, illustrando vantaggi e limiti di ogni metodica.”
Giuseppe Mario Ludovico, professore associato di Urologia presso l’Università LUM, ha invece illustrato come la tecnologia robotica, in particolare il robot Da Vinci, abbia rivoluzionato l’approccio chirurgico alla prostatectomia radicale. Questo sistema offre una visione ingrandita e tridimensionale reale, mimando i movimenti della mano umana e garantendo la precisione. I risultati sono sorprendenti: nell’80% dei casi si preserva la potenza sessuale e nel 98% la continenza urinaria a un anno dall’intervento.
Il convegno ha adottato un approccio innovativo per la discussione scientifica, suddividendo gli interventi in tre sessioni, dove i relatori hanno presentato tecniche e terapie in una sorta di “ring”. L’audience ha partecipato attivamente, discutendo e votando le tecniche e i relatori più convincenti.
Questi sviluppi rappresentano un grande passo avanti nella cura del cancro alla prostata e nella gestione dell’IPB, con un impatto positivo sulla qualità della vita dei pazienti, dimostrando come la chirurgia robotica e i fitofarmaci stiano cambiando radicalmente il panorama terapeutico.