Da alcuni giorni in molte zone della città l’aria è irrespirabile a causa di una serie di incendi che hanno incenerito diversi quintali di rifiuti.
La causa dell’inquinamento atmosferico sarebbe riconducibile all’incendio avvenuto nei pressi di via Mozart ed all’interno del foro boario , zona adibita a centro di raccolta di rifiuti.
Il timore di molti cittadini è proprio quello di non riuscire a fermare le emissioni di diossine, che si formano proprio durante la prima fase di combustione dei rifiuti.
Le diossine, nel loro insieme, sono molecole molto varie appartenenti agli inquinanti organici persistenti, sostanze chimiche molto resistenti alla decomposizione che hanno proprietà estremamente tossiche e cancerogene sia per gli esseri umani che animali.
In termini più tecnici, le diossine sono molecole poco volatili (per il loro elevato peso molecolare), poco solubili in acqua e molto, invece, nei grassi e nei tessuti viventi, dove tendono ad accumularsi.
Proprio per questa ultima caratteristica, un’esposizione prolungata anche a bassi livelli di diossina potrebbe avere effetti nocivi (tanto che sono sottoposti alla convenzione di Stoccolma, secondo cui i Paesi aderenti devono adottare mirate strategie per eliminare, o quantomeno diminuire, le fonti di diossine).
Come testata giornalistica chiediamo al nuovo assessore all’ambiente del Comune di Canicattì, Umberto Palermo, che ha già mostrato sensibilità al problema , di far intervenire l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, al fine di effettuare dei campionamenti e monitorare esattamente i livelli di diossine presenti.
Foto Luigi Cimino
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