Continuano a salire a Canicattì i dati relativi ai soggetti risultati positivi ai test molecolari effettuati per riscontrare la presenza del virus Sars-Cov-2 .

I dati giunti dall’Asp di Agrigento confermano altri 9 soggetti contagiati dal Covid-19.

In città il numero sale a 73, secondo i dati Asp , numeri che sono destinati ancora a crescere poichè decine di persone sono ancora in attesa dell’esito dei tamponi effettuati.

A questi vanno aggiunti i test effettuati presso laboratori privati i cui dati saranno comunicati all’Asp e solo successivamente al Comune di competenza.

Una situazione di non facile gestione visto che l’Asp d Agrigento è costretta giornalmente a processare decine di analisi e dati dunque i ritardi nella comunicazione sono inevitabili

Alla luce di questi nuovi dati, sui social si moltiplicano le richieste di maggiore controllo del territorio per evitare assembramenti, specialmente nelle zone di ritrovo di ragazzini che quotidianamente si riuniscono senza il minimo rispetto delle norme anticontagio.

Altri appelli invece riguardano il mondo scolastico, visto l’evolversi in negativo dell’epidemia e l’esponenziale aumento dei casi in città , molti ritengono che non sia affatto sicuro riaprire la didattica in presenza anche perchè in molte scuole le classi sono affollate e il rispetto del distanziamento non può essere garantito.

Da parte di molti genitori c’è il rifiuto a mandare i figli a scuola per paura del contagio da Covid 19.

Il possibile contagio a scuola è una realtà che abbiamo visto in queste settimane, la situazione emergenziale che stiamo vivendo ha reso necessario un corposo aggiornamento del patto di corresponsabilità scuola-famiglia elaborato dal MIUR.

Si tratta di un lungo elenco di impegni reciproci che l’istituto, gli studenti e le loro famiglie si assumono per scongiurare l’insorgere di focolai tra i banchi di scuola spostando però di fatto, la responsabilità di un eventuale contagio da Covid 19 dalla scuola alla famiglia, perché il genitore avrebbe scelto liberamente di far frequentare il figlio,consapevole del rischio,e quindi non potrebbe pretendere risarcimenti.

Sarebbe opportuno se non necessario effettura un altro periodo di almeno 15 giorni di chiusura per monitorare l’andamento dell’epidemia in città, molti genitori hanno scritto a dei legali per avere un parere in merito alle responsabilità penali di condotte agevolatrici del contagio da Covid-19.

Costringere i ragazzi ad andare in classi affollate con serio rischio di maggiore diffusione della malattia ed eventuali errori commessi nella gestione dell’emergenza, inducono ad interrogarsi su precisi ruoli e responsabilità di epidemia colposa sotto il profilo penale.

Va precisato che dal canto loro i dirigenti scolastici possono fare ben poco, poichè hanno già predisposto i locali scolastici per aumentare il distanziamento ma i famosi banchi monoposto devono ancora essere conseganti.

Ci si chiede allora,a livello politico sia regionale che locale, qual è la rilevanza penale di eventuali condotte omissive e alla compatibilità di tali condotte con il fenomeno epidemico fino all’accertamento del nesso di causalità.

Alla luce di queste informazioni si invitano le autorità competenti a prendere decisioni che salvaguardino la salute dei cittadini e soprattutto a vigiliare che i ragazzi che i ragazzi non stiano assembrati per le strade altrimenti nessun provvedimenti restrittivo avrà gli effetti sperati.

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.