Chiudere i propri esercizi commerciali o aumentare il prezzo di vendita del pane?. E’ questo l’interrogativo che si sono posti i panificatori di Canicattì i quali al termine di una lunga assemblea alla quale hanno partecipato tutti i 26 titolari di panifici e rivendite che operano in città è stato deciso che a partire da lunedì prossimo 31 ottobre il pane sarà venduto a 4 euro al chilogrammo. Una decisione sofferta ma alla fine dovuta visto l’impennata di prezzi che hanno subito il costo dell’energia elettrica, del gas e delle materie prime. Prezzi che sono lievitati nel giro di pochi mesi di ben il 400%. Quindi da lunedì in maniera unitaria e per evitare almeno per il momento la chiusura delle loro attività ed il licenziamento del personale che vi lavora il prezzo del pane sarà di 4 euro al chilo. La vendita della pezzatura da 250 grammi passerà invece a 1 euro e 20 centesimi. Un panino di grano tenero costerà 60 centesimi, 40 centesimi il costo di un bocconcino. La speranza è quella che con questo aumento i panificatori possano rientrare almeno nelle spese e continuare tranquillamente la propria attività. “Ci sono colleghi- hanno fatto sapere i panificatori di Canicattì- che hanno ricevuto bollette dell’energia e del gas che superano per un mese di attività lavorativa i diecimila euro. Sono cifre insostenibili che nessuno di noi può permettersi di pagare. A questo bisogna aggiungere che i costi della farina sono schizzati in maniera esorbitante, stessa identica cosa per altri prodotti come ad esempio lieviti, olio. Continuare a vendere il pane a tre euro al chilo, qualcuno anche meno non consente più di alzare le saracinesche dei nostri esercizi commerciali. Il rischio serio è quello che molti di noi entro poche settimane dovranno chiudere in maniera definitiva lasciando a casa tanti padri di famiglia che da anni lavorano in questo settore. Siamo sicuri che i cittadini di Canicattì- concludono i panificatori della città- capiranno le nostre richieste affinchè abbiano garantito un prodotto ottimo per il consumatore”.