Era nell’aria ma nei giorni scorsi notizie di stampa ci hanno riferito come il reparto di Cardiologia/Unità Terapia Intensiva Cardiovascolare del presidio ospedaliero “Barone Lombardo” di Canicattì, da alcune settimane, resta aperto solo ed esclusivamente grazie alla dedizione e allo spirito di squadra dei quattro cardiologi rimasti in servizio a fronte di un organico di 10 unità. La grave mancanza di personale medico nel reparto è stata ed è sopperita grazie al grande spirito di sacrificio e all’abnegazione dei quattro cardiologi in servizio: il direttore f.f. Luciano Sutera Sardo, Rosario Pascale, Rita La Mantia e Claudia Mossuto che con un ottimo lavoro di squadra (costretti a turni di lavoro e di pronta disponibilità davvero stressanti, e senza prospettive di godere delle ferie estive) hanno scongiurato disservizi e malfunzionamenti che ricadrebbero su un utenza di oltre 100.000 abitanti colpevoli di vivere in un territorio abbandonato da una politica sanitaria aziendale lontana da una gestione attenta agli interessi della gente. Le polemiche sterili, spesso, frutto di invidie e di politiche aziendali non sempre tendenti a salvaguardare il territorio canicattinese DEVONO assolutamente ESSERE DEPOSTE. L’Azienda Sanitaria Provinciale, dimostri uguale interesse all’Ospedale di Canicattì come per il resto degli ospedali di pertinenza di questa ASP. I vertici dell’Azienda diano ASCOLTO alle richieste di aiuto provenienti dal nosocomio canicattinese e non a quelli derivanti da una politica probabilmente impegnata a distruggere il nostro ospedale, per interessi, certamente poco nobili. La politica locale chieda all’ASP di dare prova dell’interesse verso il nostro ospedale. Basterebbe davvero poco. Inizi, ad esempio, col TRASFERIRE al reparto di Cardiologia di Canicattì, per esigenze di servizio, alcuni dei cardiologi sparsi in tutta l’ASP. Del resto economicamente risulta essere inconcepibile l’invio giornaliero di cardiologi e medici provenienti dagli ospedali di Agrigento e Sciacca a prestazioni aggiuntive per coprire temporaneamente dei turni, gravando sulle casse dell’ASP in misura elevatissima e di gran lunga maggiore rispetto alle prestazioni ordinarie dei medici che lavorerebbero in sede. Ciò nonostante il carico totale dei turni di pronta reperibilità grava solo ed esclusivamente sui 4 dirigenti cardiologi di ruolo a Canicattì che, sebbene siano stremati da turni stressanti e pressoché intollerabili, non demordono e continuano a tutelare la salute dei pazienti del reparto. Nonostante le difficoltà, dunque, gli ambulatori ospedalieri di cardiologia sono rimasti operativi. Ed è rimasta funzionante pure la nuova sala operatoria, nella quale nei giorni scorsi si è operato d’urgenza , salvando vite umane. La nostra cardiologia, che nel tempo ha dato prova di essere un eccellenza sanitaria, deve poter migliorare e crescere. D’altra parte, evidenziamo come la cardiologia del Barone Lombardo, pur non avendo una sala di emodinamica, ha comunque risultati pressoché sovrapponibili alle Unità Operative Complesse che la posseggono, ponendosi sempre più quale concreto esempio di buona governance e di ottimizzazione delle risorse sanitarie e mantenendosi tra i migliori indici di efficienza delle cardiologie siciliane. Auspichiamo che Questo Consiglio Comunale e la politica locale nella sua interezza faccia sentire alta la propria voce nell’interesse della collettività dell’hinterland canicattinese. Si chieda ai vertici dell’ASP un impegno serio e costruttivo per la tutela del nostro Ospedale. Da parte nostra, il gruppo consiliare “Canicattì Civica” sarà accanto ed in prima fila per sostenere la politica e quanti hanno a cuore l’ospedale quale bene prezioso per il nostro territorio. Canicattì 27/07/2020 Il capogruppo Consiliare Prof. Domenico Licata