Il sindaco Ettore Di Ventura, ha scritto una lettera ai vertici dell’Asp di Agrigento e per conoscenza all’assessore alla Sanità della regione Sicilia, Baldo Guicciardi dove evidenzia le preoccupazioni personali e di tutta la comunità canicattinese in merito ai disagi che si verrebbero a creare qualora venissero chiusi reparti vitali dell’ospedale di Canicattì, “barone Lombardo” punto di riferimento di un’utenza che non si limita alla sola città dell’uva Italia ma che abbraccia l’intero hinterland. “Ci amareggia e ci allarma come le parole spese nei mesi scorsi, ad ogni livello, per garantire la salvaguardia dei servizi ospedalieri sono cadute nel vuoto. A nulla è servito un consiglio straordinario per evidenziare le annose criticità in cui versa il personale medico e sanitario del Barone Lombardo, a nulla gli incontri con i dirigenti dell’ospedale e con l’assessore regionale al ramo. Abbiamo ampiamente dimostrato che il bacino dell’utenza di questo ospedale necessita che i servizi vengano ampliati e incrementati e non, viceversa, vivere questa inesorabile agonia. Mi farò portavoce, insieme ai Sindaci del comprensorio, di una vibrante nota di protesta ad ogni livello affinchè venga garantita la tutela della salute pubblica”. Il Sindaco, per evidenziare i disagi e i disservizi che attualmente persistono nella struttura ospedaliera canicattinese, ha chiesto un incontro urgente con i vertici della sanità regionale e provinciale A protestare sono anche gli stessi medici che chiedono alle autorità competenti di intervenire urgentemente al fine di evitare il verificarsi di episodi di mala sanità.
Il pronto soccorso di Canicattì, così come molti altri della Sicilia, rischia il collasso a causa della mancanza di personale. A fronte di una dotazione organica che prevede la presenza di 14 medici attualmente in servizio ce ne sarebbero soltanto 5.
Una situazione che pone il personale di servizio ad enormi stress lavorativi dove spesso si rischia anche l’incolumità fisica.