È stato dato il via al processo che vede come protagonisti due fratelli originari di Canicattì accusati di usura.

Tutto è partito lo scorso dicembre nell’ambito dell’inchiesta “Cappio” avviata in seguito alla denuncia posta in essere da parte di un imprenditore canicattinese il quale avrebbe raccontato agli investigatori come nel 2016, in un momento di difficoltà economica, ottenne un’ingente cifra in contanti da parte di uno degli imputati da restituire a tassi di usura.

Oltre alla prima vittima gli uomini delle forze dell’ordine sarebbero riuscite a rintracciarne altre 2 una delle quali fuggita al nord per cercare di eludere le continue minacce che, stando all’accusa, avrebbe ricevuto dai fratelli canicattinesi a cui, dopo una serie di perquisizioni avvenute lo scorso Maggio, è stato ritrovato e sequestrato un tesoretto di più di 430.000 euro.

Di Pietro Geremia