Dopo la lettera della curia di Agrigento che chiede il trasferimento della salma del giudice Rosario Livatino è scoppiata la protesta sui Social e non solo.
In molti si sono indignati per la richiesta arrivata dall’arcidiocesi di Agrigento, tra questi il consigliere Mimmo Licata che scrive: “La lettera invita dal signor Vescovo di Agrigento al Sindaco di Canicatti ed al Presidente del Consiglio Comunale è un’offesa all’intelligenza ed al buon gusto!La salma del prossimo Beato Rosario Livatino deve rimanere nella Sua Canicattì.
Il vescovo preso dai suoi impegni ricordi, ogni tanto, che anche Canicatti è parte dell’universalità della Chiesa.Impediremo con cordoni umani una presa di posizione inaccettabile da parte di un vescovo nei confronti del popolo canicattinese e della Chiesa tutta.”
Nei giorni scorsi il Consiglio comunale di Canicattì ha ribadito all’unanimità la volontà di non far trasferire le spoglie mortali del magistrato canicattinese fuori dai confini cittadini.
L’Arcidiocesi di Agrigento tramite l’arcivescovo e cardinale Francesco Montenegro, afferma: “La sepoltura privilegiata nella Cattedrale di Agrigento sarebbe preferibile e auspicabile visto che la riconosciuta santità del battezzato diventa dono per tutta la chiesa.
Il beato viene infatti proposto come modello di vita evangelica per l’intera comunità. La Cattedrale simboleggia in tal senso l’unità della diocesi. La custodia delle reliquie nella cattedrale di Agrigento garantirebbe alla sua memoria una maggiore visibilità non solamente logistica.
Va tenuto conto che il giudice Livatino ad Agrigento ha svolto il suo ministero, quello per cui sarà beato, e nel tragitto verso il capoluogo ha subito il suo martirio”.