“Ora avete rotto. Non permettetevi più a rubare i fiori a mia madre”. Non esiste un limite all’indecenza se non vengono lasciati in pace nemmeno i morti. Alcune lapidi del cimitero di Canicattì infatti sono state depredate dei fiori e vasi decorativi nei giorni scorsi. In seguito a questi scabrosi furti, non sporadici data la frequenza con cui si verificano, accanto al luogo di riposo dei propri cari i parenti hanno iniziato a lasciare dei foglietti dove si invitavano i trasgressori a evitare di perpetrare tali ruberie di bassa lega. In particolare, il caso di una vedova è salito alla ribalta dei social dove, accanto alla lapide del marito, aveva incollato un foglio con su scritto: “Quando (ma dovrebbe essere quanto), miserabile deve essere una persona che ruba i fiori. E non rispetta nemmeno i morti. Vergognatevi”. Il Sindaco Ettore Di Ventura, al fine di porre un rimedio all’escalation di tali indecenti ruberie, ha indetto una riunione con i custodi ed il responsabile del camposanto.
Di Pietro Geremia