Canicattì, le dichiarazioni dei “Racinari” sulle probabili misure anticovid allo stadio

“L’abbiamo scritto in lingua inglese, una delle lingue più parlate al mondo.

Dovrebbe essere tradotta in tutte le lingue, in tutti i dialetti, in tutti i segni, perché questa è l’idea alla base di una protesta che vede protagoniste tifoserie d’ogni parte.

Il calcio appartiene al popolo. Il calcio è della gente che riempie uno stadio, che sia il Maracanà o il campetto sterrato dietro casa. Siamo ben consapevoli della necessità dell’adozione di adeguate misure di contenimento, al fine di scongiurare una seconda disastrosa epidemia.
Ma questo non dovrà mai essere usato come espediente per fare passare come “necessarie” quelle che invece sono soltanto dei soprusi.

Tra i corridoi dei palazzi del potere gira voce della necessità di una curva senza bandiera, senza tamburi, senza striscioni. Sicuramente dietro ipotesi del genere ci saranno grandi menti scientifiche. O forse no. Forse c’è, più semplicemente, la realizzazione del sogno di chi da sempre ha desiderato addomesticarci, controllarci, “educarci”.

Ma si addomesticano gli animali, si controllano le macchine, si educano gli indisciplinati.
Noi siamo i Racinari.
Mai piegati alle vostre ingiuste ed insensate regole.
Mai docili o remissivi.
E certamente, mai seduti.”

I Racinari

Share
Published by
RedazioneSiciliaReporter