Non si fermano le indagini inerenti alla tragica morte del 28enne canicattinese Massimo Aliseo, deceduto all’inizio del 2019 in seguito alla deflagrazione di una bombola di ossigeno.
Il ragazzo, padre di due bambine di cui una appena nata, si era recato come di consueto al lavoro presso la “Medical gas criogenici srl”, impresa che si trova nella zona industriale a cavallo fra Agrigento, Aragona e Favara quando, nella tarda mattinata di mercoledì gli sarebbe esplosa tra le mani una bombola di ossigeno.
Gli inquirenti hanno dunque aperto un fascicolo sul tragico incidente iscrivendo nel registro degli indagati 3 persone per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, tra le quali un collega della vittima che stava anch’egli maneggiando una bombola di ossigeno.
Intanto sul corpo del giovane è stato effettuato su incarico del sostituto procuratore, titolare l’esame autoptico i quali risultati saranno consegnati dal medico legale nelle prossime.
Di Pietro Geremia