Canicattì, randagismo: sull’aggressione interviene il sindaco, Ettore Di Ventura
Dopo la recente aggressione che ha fatto tornare attuale il problema randagi in città, il comune di Canicattì si sta attivando per intensificare i controlli su tutti i possessori di cani affinchè si verifichi l’effettivo inserimento del microchip negli animali così come previsto dal regolamento comunale. Sull’argomento interviene il sindaco Ettore Di Ventura per chiarire la situazione dei cani presenti nel territorio canicattinese. ” E’ opportuno intervenire per chiarire alcuni punti, l’aggressione è avvenuta in campagna e non nel centro cittadino. Siamo sicuri che si tratti di cane randagio o verosimilmente si tratta di uno dei tanti cani che noi cittadini modello teniamo in campagna senza microchip? – commenta il Sindaco – è chiaro che non si può portare avanti una campagna contro gli animali che , loro malgrado, seguono il loro istinto primordiale. Bisogna portare avanti una campagna di sensibilizzazione contro coloro che alimentano il randagismo abbandonando i cani e non inserendo i microchip . Per debellare il randagismo e per evitare pericoli ai cittadini è necessario che ognuno faccia la propria parte. Ciò che è successo mi rammarica molto, sono dispiaciuto per il nostro concittadino che ha subito l’aggressione al quale auguro una pronta guarigione”. Da diversi mesi gli abitanti di Canicattì denunciano la mancanza di interventi per limitare il fenomeno del randagismo ma al tempo stesso c’è chi dichiara che ad alimentare la presenza dei cani randagi in alcuni quartieri, sono gli stessi residenti che danno abitualmente da mangiare agli animali. La nostra testata non è mai stata contro gli animali che, come già specificato, seguono il loro istinto e non hanno colpe. Va comunque citata una sentenza che può essere utile a chi, inconsapevolmente, alimenta il fenomeno del randagismo “Chi dà da mangiare ai cani randagi ne è responsabile” . Il nostro consiglio, dunque, nel caso vi dovesse capitare di voler portare viveri ad animali randagi è quello prima di controllare il proprio regolamento comunale, poi di non lasciare in giro residui. Nel caso in cui gli animali fossero molti inoltre, è bene avvertire le associazioni animaliste che sapranno di certo suggerire la soluzione più giusta per tutti.