I lavori di ammodernamento dello stadio Carlotta Bordonaro di Canicattì continuano a fare discutere. Ad alimentare il dibattito la decisione di abbattere alcuni alberi all’interno della villa comunale a ridosso del muro di cinta che divide la struttura sportiva con l’unico polmone verde.
Dopo i tanti interventi dei mesi scorsi adesso è stata avviata da alcuni cittadini : Maria Lo Faso , Alberto La Carrubba e Filippo Raitano, una petizione “Salviamo la villa comunale” che presto sarà inviata ai vertici della Regione ma anche al Ministro per l’Ambiente.
In particolare la raccolta di firme si propone di chiedere la revoca della delibera del consiglio comunale del maggio 2020 con la quale per consentire la messa in posa del manto erboso all’interno del Carlotta Bordonaro prevede la riduzione degli spazi della villa comunale con l’abbattimento di alcuni alberi che insistono sulla zona interessata dai lavori e la costruzione di un muro di cemento su un’area destinata ed utilizzata come verde pubblico.
“La villa comunale – scrivono gli autori della raccolta di firme- rappresenta un patrimonio storico culturale e ambientale da salvaguardare e custodire perché simbolo dell’identità dei canicattinesi, oltre a rappresentare l’unico spazio verde e luogo di aggregazione sociale per tutte le generazioni, anziani e bambini.
La villa comunale –aggiungono- è il luogo civico per “eccellenza”; essa qualifica l’intera città, rende il centro urbano ordinato, armonioso e signorile, sebbene ci siano problemi di fruibilità, di degrado, che non possono essere motivo di deprezzamento, poiché vertono problemi gestionali.
È fondamentale ricordare che la villa comunale costituisce in sé, al pari di altre emergenze storico artistiche, un monumento per la data del suo impianto,1925 e in quanto frutto di un progetto di architettura paesaggistica e di sviluppo urbanistico. Per questi motivo- concludono gli ideatori della petizione- chiediamo al sindaco, al presidente del consiglio ed a tutti i consiglieri di non tradire le intenzioni dei cittadini che hanno voluto la realizzazione della villa e di coloro che vogliono una città che non calpesti la propria memoria e le proprie radici civili.
Che sia data pari e reciproca dignità e rispetto alla villa Comunale ed al campo sportivo, di adoperarsi presso gli Enti preposti affinché la Villa Comunale venga vincolata come bene storico-paesistico, di non procedere al cambio della destinazione d’uso degli spazi verdi della Villa Comunale, di procedere con l’ammodernamento dello stadio mediante l’elaborazione di progetti alternativi, che non prevedano alcuna alterazione del perimetro della Villa ed infine, di prevedere la fattibilità della realizzazione di un nuovo stadio al di fuori del centro abitato.