Il nome del nuovo sindaco i cittadini di Canicattì lo conosceranno tra due settimane. Al ballottaggio, infatti, si sfideranno l’ex sindaco Vincenzo Corbo ed il giornalista Cesare Sciabarrà. Sono stati loro i più votati a primo turno.

Corbo ha ottenuto 6051 consensi Sciabarrà 4991, Fuori dai giochi il sindaco uscente Ettore Di Ventura con 4593 voti. Molto distanziato Fabio Falcone che ha ottenuto 1528 preferenze. Ma il dato sicuramente che viene fuori da questa prima tornata di elezioni amministrative è quello dell’astensionismo. Alle urne si sono recati il 54,16% degli aventi diritto. Il 46% dei elettori, ha preferito non esprimere nessuna preferenza.

Quello di Canicattì è stato il datodi affluenza più basso della provincia di Agrigento e nella storia della città che da sempre per le comunali aveva mostrato entusiasmo e coinvolgimento. Elezioni che hanno segnato la scomparsa di partiti tradizionali come il Pd, rimasto sull’Aventino e la nascita di parecchie liste civiche sancendo di fatto anche una profonda spaccatura all’interno del centro destra che si è sparso tra Sciabarrà, Di Ventura e Corbo.

Canicattì è stata anche una delle poche città a non riproporre una alleanza tra il Partito Democratico ed il Movimento 5 stelle che è andato da solo con Fabio Falcone. E la risposta degli elettori non si è fatta attendere. Il malcontento è stato palesemente dimostrato dall’alta percentuale di astensionismo.

“Devo ringraziare tutti coloro che mi hanno votato-ha detto ieri sera l’ex sindaco Vincenzo Corbo-.Adesso – ha aggiunto- arriva la parte più difficile quella del ballottaggio che affronteremo con serenità e determinazione. Vogliamo tornare a governare questa nostra città- ha concluso Vincenzo Corbo- dandole serenità e soprattutto un futuro migliore”. “Abbiamo superato questo primo step- ha dichiarato Cesare Sciabarrà- senza non poche difficoltà superando in un testa a testa il sindaco uscente Ettore Di Ventura- che godeva del vantaggio di una new entry come la mia. Abbiamo cercato- continua Sciabarrà- di fare una campagna elettorale alternativa. Corbo davanti a noi mostra il suo zoccolo duro riguardo ad un elettorato che non chiede innovazione, fermo a quella che è una normale amministrazione fatta dallo stesso nei dieci anni di sua sindacatura.

La nostra è una visione diversa quella di amministrare- conclude Sciabarrà- e tenteremo di farlo capire in queste due settimane di campagna elettorale suppletiva a quante più persone possibili”. Delusione in casa Ettore Di Ventura per questa sua mancata rielezione e rammarico per non essere riusciti ad arrivare quanto meno al turno di ballottaggio. Soddisfacente invece per Fabio Falcone il risultato elettorale personale ed ottenuto dalla sua lista “Canicattì InMovimento” che da sola contro tutto e tutti è riuscita ad ottenere oltre 1500 preferenze.