Sembra che una vera e propria bufera sia in corso in questi giorni presso il Comune di Canicattì.
Secondo quanto scritto nell’edizione di ieri del Giornale di Sicilia, il personale addetto alla pulizia delle stanze appartenenti all’Ente Comunale canicattinese non riceverebbe lo stipendio da ben sei mesi.
Nonostante le rassicurazioni poste in essere da parte dell’Amministrazione targata Di Ventura, i lavoratori avrebbero messo in atto una protesta nella giornata di Martedì scorso quando si sarebbero recati in aula durante i lavori del Consiglio comunale manifestando così le proprie preoccupazioni.
Nella serata di ieri netta però è arrivata la dichiarazione del primo cittadino canicattinese il quale, con una nota sul proprio profilo social, ha preferito chiarire la situazione inerente al servizio di pulizia degli immobili comunali, attività di cui si è occupata la Ditta Manital:
“Quest’ultima, trovandosi in stato di insolvenza non ha onorato i suoi debiti nei confronti dei lavoratori che effettuano le pulizie e ha ceduto, invece, i suoi crediti a Banca Farmactoring.
L’Amministrazione Comunale pertanto, anche volendo, non può pagare né la Ditta Manital né, tantomeno, direttamente i lavoratori.
Della vicenda abbiamo, anche, coinvolto S.E. il Prefetto chiedendo la convocazione di un tavolo tecnico per affrontare la questione unitamente alle organizzazioni sindacali.
Non si tratta, assolutamente, di un problema di mancanza di liquidità da parte del Comune, che ha le risorse per onorare il contratto e pagare le somme dovute ma, come detto sopra, il problema è riconducibile allo stato di insolvenza in cui si trova Manital.
L’eventuale pagamento delle somme dovute dal Comune a soggetti diversi da Banca Farmafactoring costringerebbe l’Ente al doppio pagamento delle medesime somme”.
Una questione così delicata e importante è giusto che venga correttamente notiziata al fine di evitare errate considerazioni.
Così come è già stato fatto, l’Amministrazione Comunale intende fare il possibile affinché i lavoratori ricevano i loro legittimi compensi rimanendo sempre disponibile per qualsiasi ulteriore chiarimento”.
Di Pietro Geremia
