Nella Settimana Santa che scandisce uno dei momenti più importanti della dottrina cattolica ovvero la Pasqua, la città di Canicattì si distingue tra novità e tradizione.
Durante il Giovedì Santo appena trascorso infatti, per la prima volta e grazie al presidente del Comitato Venerdì Santo Giuseppe Nicosia oltre al componente Luigi Guccione. è stata montata in Via Cavallotti una croce di “Sepulcri” realizzati dagli studenti delle scuole cittadine.
I “Sepulcri”, detti anche “Lavureddi”, sono dei germogli di grano o legumi vari generalmente di colore giallino fatti crescere immersi in una ciotola nel cotone umido e al buio (ottenendo dei colori quasi irreali come bianco o verde acqua) per una ventina di giorni prima del Venerdì Santo dai quali si trae la farina e quindi l’ostia che simboleggia il corpo di Cristo.
Essi risalirebbero alla tradizione cristiana orientale bizantina, diffusasi nell’Italia Meridionale, dalla Puglia, alla Lucania, alla Calabria, fino alla Sicilia, nonché in Sardegna, dove germogliano “i Nenniri”.
E sono proprio i Nenniri a far risalire questa tradizione cristiana ad una origine pagana introdotta dai primi popoli navigatori del Mediterraneo, dai Fenici , che adoravano la dea Astante, chiamata Ninni (da cui i Nenniri), dea primigenia della Terra madre, cui era attribuito il potere di fecondare, di far morire e far risorgere la natura nei semi di grano.
L’usanza sarebbe legata anche ai “giardini di Adone”, personaggio della mitologia greca di grande bellezza, morto prematuramente e dal cui terreno di sepoltura, intriso del suo sangue, nacque il fiore dell’anemone. Le donne greche nel rituale ponevano ogni anno vasi con grano germogliato al buio per ornare il suo sepolcro rappresentando i “Giardini di Adone”.