A distanza di quasi un anno dal quel maledetto 27 settembre, giorno in cui Vincenzo Sciascia Cannizzaro, 68 anni, venne ucciso nelle campagne di Canicattì con due colpi di arma da fuoco , il gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti Carmelo Rubino, 70 anni di Canicattì, accusato di omicido volontario.
L’omicidio, commesso dal reo confesso Carmelo Rubino, sarebbe da ricondurre a questioni legate a problemi di vicinato maturate in una escalation di continue liti tali da condurre il killer ad impugnare la pistola e premere il grilletto contro lo sfortunato agricoltore canicattinese.
Il Pm, Paola Vetro, ha portato avanti l’accusa di omicidio volontario il che esclude qualsiasi tipo di giudizio abbreviato, il prossimo 6 novembre, davanti la Corte d’Assise di Agrigento, si terrà la prima udienza.
La vicenda risale al 27 settembre scorso, Giuseppe Sciascia Cannizzaro, avendo trovato la strada di accesso alla sua proprietà sbarrata da un mezzo pesante, avrebbe mostrato l’intenzione di denunciare il suo vicino di campagna, Carmelo Rubino, il quale, in preda ad un raptus, avrebbe impugnato una pistola freddandolo sul colpo.
L’arma del delitto fu successivamente ritrovata nelle campagne adiacenti al luogo del delitto da parte dei poliziotti appartenenti al locale commissariato coadiuvati dai colleghi della Squadra Mobile di Agrigento e dagli uomini dell’arma dei carabinieri.