I Carabinieri di Catania hanno eseguito un sequestro preventivo di beni nei confronti di tre persone accusate di truffa e falsità ideologica.
I soggetti coinvolti sono Salvatore Pistone, un pregiudicato 62enne di Niscemi, Giovanna Maria Salvo, 49enne catanese con precedenti penali, e sua figlia Anna Laura Comparato, 28 anni.
Le due donne risultano imparentate con membri di spicco del clan mafioso Cappello, una delle famiglie criminali più potenti della Sicilia orientale.
Gli indagati avrebbero orchestrato un piano truffaldino che ha consentito loro di gestire per due anni un noto stabilimento balneare, il “Miami Lounge Beach Bar”, situato sul lungomare di Ognina, a Catania. Secondo le indagini, Pistone si sarebbe presentato come rappresentante legale di una società svizzera, operante nel Canton Ticino, per avviare le trattative con la proprietà del lido, utilizzando documenti falsi e mai emessi dalla società elvetica.
Le offerte economiche avanzate per ottenere la gestione del lido erano particolarmente allettanti: 135.000 euro all’anno per i primi due anni, con aumenti progressivi fino a 150.000 euro per il quinto e sesto anno. Durante le trattative, durate oltre un anno, Pistone è riuscito a convincere l’amministratore della società proprietaria del lido a firmare il contratto di affitto, nonostante anche la polizza fideiussoria fornita a garanzia si fosse rivelata falsa.
Dopo la firma del contratto nel marzo 2022, le due donne, madre e figlia, hanno preso in mano la gestione del lido, promuovendolo attivamente in vista della stagione balneare 2022. Anna Laura Comparato, in particolare, aveva il compito di gestire le prenotazioni e i contatti attraverso un sito web creato appositamente per l’attività.
Le indagini, condotte dalla Procura Generale di Catania, hanno portato alla notifica degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari e al sequestro preventivo dei beni degli indagati.
I tre dovranno rispondere dei reati di truffa e falsità ideologica commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici.