Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Rete Sociale Attiva .

Apprendiamo dai mezzi di informazione della volontà del Governo Siciliano di “cedere” Riscossione Sicilia SpA direttamente all’Agenzia delle Entrate, rinunciando di fatto al diritto di riscuotere in proprio le tasse dei Siciliani.

La motivazione principale sembrerebbe essere l’alto costo di gestione della struttura a completo carico della Regione Siciliana.
Rete Sociale Attiva, se ciò corrispondesse al vero, denuncia l’ennesimo tentativo di delegittimare ed annullare lo Statuto Siciliano che, vogliamo ricordare, è Carta Costituzionale con pari dignità giuridica e politica della Costituzione Italiana.

Da cittadini e consumatori possiamo anche comprendere la volontà personalistica dei dipendenti che ritengono, a torto o a ragione, che stare sotto l’ombrello protettivo dell’italia è più economicamente sicuro rispetto a quello Siciliano.
Ma questa esigenza personalistica di “maggior sicurezza” di pochi non deve distruggere 73 anni di Statuto Regionale conquistato con il sangue dei nostri avi.

Purtroppo fin dalla sua nascita, nel 1947, la conquista dello Statuto, che certificava la nascita della Nazione Siciliana federata con la Nazione Italiana, è stato sempre osteggiato e a poco a poco smantellato, complici i Governi Siciliani che si sono prestati a questo suicidio politico e sociale per rincorrere, molto probabilmente, incarichi, riconoscimenti ed aiuti personali dallo Stato Italiano.

La condizione di un territorio è lo specchio di chi lo amministra e certamente oggi se la Sicilia è ridotta allo stato di quasi povertà ed al degrado amministrativo, sociale e politico la colpa va data per intero a noi Siciliani che abbiamo votato gente che arrivata a Roma si è sempre messa a disposizione delle segreterie nazionali dei propri partiti votando senza se e senza ma, tutte le scelte fatte nel solo interesse nazionale, a discapito e tradendo la Sicilia.

La Sicilia se vuole salvare il salvabile e tornare a dare dignità costituzionale al proprio Statuto e confrontarsi da pari con il Governo Italiano deve invertire la rotta ed iniziare ad imporre la propria autonomia da Roma anche se ci scontreremo con i partiti nazionali unitari che non lo permetteranno mai.

Ci auguriamo che tutti i politici Regionali e Nazionali siciliani si rendano conto che stiamo abdicando una seconda volta dopo il tragico 1860 nei confronti dell’Italia, evitiamolo questa volta.

Non è più procrastinabile dare la svolta nel senso autonomista della nostra terra, e se i nostri politici hanno veramente a cuore la Sicilia debbono imparare a confrontarsi con lo Stato Italiano denunciando giornalmente la mancata attuazione del nostro Statuto. Da queste azioni e da questo risultato dipenderà la sopravvivenza della nostra terra.

Impariamo dalla Lega che, grazie alle loro battaglie di autonomia e rivendicazioni dei loro diritti, è riuscita a fare sempre più ricco il nord’Italia. Se c’è riuscita la Lega non vediamo perchè i Siciliani non possono rivendicare i propri diritti che tra l’altro, rispetto alle regioni del nord, sono sanciti da una legge costituzionale.

E’ mai possibile che con tutte le risorse che abbiamo, cultura, paesaggi, arte, monumenti, agricoltura, allevamenti pesca, petrolio ci ritroviamo a dover elemosinare denaro da Roma con il beneplacito di Milano? Rete Sociale Attiva dice basta a politici che si allineano alle scelte nazionali anche quando sono deleterie per la Sicilia.