Nel 2017, il proprietario di una nota bar-gelateria a Palermo, il Sig. U.S., ha contestato al TAR Palermo le decisioni del Comune che aveva ordinato la chiusura della sua attività per 5 giorni, sia nel 2016 che nel 2017, per aver utilizzato tavoli e sedie nello spazio esterno all’esercizio.
Sostenendo che tale spazio era privato e non pubblico, ha incaricato gli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza per impugnare le sanzioni.
Tuttavia, il TAR ha inizialmente respinto il ricorso, considerando legittime le sanzioni per violazione del regolamento comunale e della legge.
Contrari a questa decisione, il Sig. U.S. e i suoi avvocati hanno fatto appello al CGARS, sottolineando che, secondo il regolamento comunale, per applicare la sanzione di chiusura era necessario che l’occupazione causasse un intralcio alla circolazione e un pericolo per la sicurezza pubblica, condizioni non verificatesi dato che l’area era privata e separata fisicamente dal marciapiede pubblico.
In difesa, gli avvocati hanno evidenziato come l’area in questione, di proprietà del condominio e sopraelevata rispetto al marciapiede, non potesse considerarsi pubblica e come i provvedimenti impugnati non fossero giustificati da reali motivi di sicurezza pubblica.
Il 1° febbraio 2024, il CGARS ha accolto l’appello, annullando le sanzioni e condannando il Comune di Palermo a rifondere le spese legali per entrambi i gradi di giudizio.