Nuove regole in arrivo per i parroci della Chiesa Cattolica.
In seguito alla pubblicazione di un documento della Congregazione per il clero sono stati messi nero su bianco i ripetuti moniti di Papa Francesco che più volte si è scagliato duramente contro i tariffari per le celebrazioni fissati da quelli che ha definito “preti affaristi”.
In sostanza dunque secondo il Vaticano l’eliminazione di tali tariffari “si rivela importante l’opera di sensibilizzazione dei fedeli, perché contribuiscano volentieri alle necessità della parrocchia, che sono ‘cosa loro’ e di cui è bene che imparino spontaneamente a prendersi cura, in special modo in quei Paesi dove l’offerta della santa messa è ancora l’unica fonte di sostentamento per i sacerdoti e anche di risorse per l’evangelizzazione. La suddetta sensibilizzazione potrà procedere tanto più efficacemente quanto più i presbiteri da parte loro offriranno esempi ‘virtuosi’ nell’uso del denaro, sia con uno stile di vita sobrio e senza eccessi sul piano personale, che con una gestione dei beni parrocchiali trasparente e commisurata non su ‘progetti’ del parroco o di un gruppo ristretto di persone, magari buoni, ma astratti, bensì sui reali bisogni dei fedeli, soprattutto i più poveri e bisognosi”.
Per quanto riguarda gli incarichi che possono rivestire i laici nelle parrocchie la Congregazione per il clero Congregazione per il clero afferma che “è responsabilità del vescovo diocesano e, per quanto gli compete, del parroco, che gli incarichi dei diaconi, dei consacrati e dei laici, che hanno ruoli di responsabilità in parrocchia, non siano designati con le espressioni di ‘parroco’, ‘co-parroco’, ‘pastore’, ‘cappellano’, ‘moderatore’, ‘coordinatore’, ‘responsabile parrocchiale’ o con altre denominazioni simili, riservate dal diritto ai sacerdoti, in quanto hanno diretta attinenza con il profilo ministeriale dei presbiteri”.