Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione del XXX Anniversario della morte dell’imprenditore siciliano Libero Grassi intende ricordare l’esempio e il coraggio di un uomo giusto che si oppose ai ricatti criminali della mafia pagando con la vita il suo impegno nella lotta alla criminalità.

Il 29 agosto 1991, alle 7:30 del mattino, Libero Grassi fu ucciso dalla mafia, con quattro colpi di pistola mentre si recava a piedi al lavoro, per essersi opposto al racket delle estorsioni.

L’imprenditore siciliano, infatti, denunciò pubblicamente i mafiosi che avevano individuato nello stabilimento tessile che guidava dagli anni ’50 una fonte certa di guadagno attraverso il pizzo.

Otto mesi prima della sua morte, Libero pubblicò su  Il Giornale di Sicilia una lunga lettera indirizzata ai suoi aguzzini intitolata “Caro estortore” nella quale sottolineava l’inutilità delle minacce telefoniche e dell’”acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia”.

Oltre la lettera Libero dichiarò in un’intervista a Michele Santoro che non avrebbe pagato “perché sarebbe una rinunzia alla mia dignità di imprenditore”. Purtroppo, però, pagò con il sacrificio della vita la difesa della sua dignità e dei suoi ideali di legalità.

Qualche mese dopo la sua morte venne varato il decreto che portò alla legge anti-racket 172, con l’istituzione di un fondo di solidarietà per le vittime.

Nel 1992 gli fu conferita la medaglia d’oro al valor civile con la motivazione: “Imprenditore siciliano, consapevole del grave rischio cui si esponeva, sfidava la mafia denunciando pubblicamente richieste di estorsioni e collaborando con le competenti Autorità nell’individuazione dei malviventi. Per tale non comune coraggio e per il costante impegno nell’opporsi al criminale ricatto rimaneva vittima di un vile attentato. Splendido esempio d’integrità morale e di elette virtù civiche, spinte sino all’estremo sacrificio”.

Per il suo omicidio nel 1993 furono arrestati il killer S. Madonia e il suo complice M. Favoloro, condannati in via definitiva con alcuni membri di spicco di Cosa Nostra nel 2008.

La battaglia civile di Libero Grassi è stata ereditata dalla moglie Giuseppina Maisano  (1928-2016) e da sua figlia Alice, la quale non ha mai voluto, come anche sua madre, una targa commemorativa ad opera delle istituzioni.

Ogni anno Alice ricorda suo padre con un manifesto scritto a mano che viene posto in via Alfieri, la strada in cui è stato ucciso l’imprenditore. “Il 29 agosto 1991 è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dall’indifferenza dei partiti, dall’assenza dello stato”.

Si tratta di parole molto forti che interpretano i sentimenti di sfiducia e di abbandono della famiglia dell’imprenditore siciliano.

Il CNDDU la scorsa estate nell’ambito della Maratona digitale della Legalità ha dedicato il mese di agosto alla memoria di Libero Grassi, Paolo Giaccone, Vincenzo Spinelli Antonino Scopenniti, vittime innocenti della mafia, per mantenere viva la memoria civile e tramandarla alle nuove generazioni.

A pochi giorni dal XXX anniversario della morte di Libero Grassi ci sentiamo, come ogni anno, in dovere di richiamare l’attenzione del Paese e del mondo della scuola per raccontare la storia di un uomo perbene che ha permesso al Nostro Paese di compiere un passo avanti nell’ambito della Legalità.

Libero ci ha insegnato, infatti, a non aver paura, a denunciare i soprusi, a tutelare il proprio lavoro e la propria dignità anche a costo della vita.

Libero ci ha insegnato che solo combattendo l’omertà si può aiutare sé stessi e gli altri e che la strada della giustizia è lunga e lastricata di difficoltà solo se ci arrendiamo e non reagiamo. 

E Libero ha reagito, perché ha voluto davvero essere un uomo libero.

Raccogliamo l’eredità morale di Libero Grassi e nutriamoci dei suoi valori, ma soprattutto consegniamo questa eredità morale e questi valori ai nostri studenti, affinché conoscano chi sono i grandi uomini che ci devono ispirare e che ogni giorno con il loro esempio migliorano il futuro del Paese.

Raccontiamo la storia di Libero Grassi, un uomo coraggioso, onesto e libero a cui l’Italia tanto deve. L’Hashtag commemorativo è #LIBEROVIVE.