Nelle ultime due settimane, il Tribunale di Messina, Sezione Misure di Prevenzione, ha emesso due provvedimenti di confisca di beni illecitamente acquisiti, su richiesta della Procura.

Questi provvedimenti hanno permesso di assicurare allo Stato un patrimonio complessivo di oltre 12 milioni di euro. L’iniziativa rientra tra gli obiettivi principali della Procura per contrastare i patrimoni illeciti.

Il primo caso riguarda la confisca del patrimonio del noto commercialista messinese, Michele Nigrelli, di 63 anni. Coinvolto in numerosi procedimenti penali per truffa, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio, Nigrelli è stato sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. per due anni.

È emerso che ha utilizzato la sua attività professionale per creare un sistema di frode attraverso società di comodo, accumulando un patrimonio illecito. La confisca comprende 9 imprese, 7 appartamenti, 1 fabbricato, 17 terreni nelle province di Messina e Palermo, e numerosi rapporti finanziari, per un valore di circa 12 milioni di euro.

Il secondo decreto di confisca ha riguardato un pregiudicato messinese attualmente detenuto. Indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina hanno rivelato un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

Dal 1992 al 2018, l’uomo è stato condannato per diversi reati, tra cui associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina e detenzione illegale di armi. Nel 2021, è stato arrestato per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

La confisca include 6 abitazioni, 1 terreno agricolo e 5 veicoli, per un valore stimato di circa 350 mila euro.

Queste operazioni dimostrano l’impegno delle autorità nel colpire i patrimoni della criminalità organizzata, restituendo alla collettività beni ottenuti in modo illecito.