In una piccola cittadina del Messinese, Roccavaldina, la tradizionale “Festa del Convito” in onore di San Nicola di Bari si trova al centro di una controversia.
Questa festività prevede una processione unica in cui un vitello, bendato e ornato, viene condotto per le vie del paese fino al suo sacrificio, un rituale che suscita dibattiti sull’etica del trattamento degli animali.
Secondo il sito web della parrocchia locale, il rituale è descritto con dettaglio: durante la festa, che si tiene annualmente dal 1° al 4 agosto, il vitello viene parato a festa e portato in processione accompagnato dalla banda musicale e dalla cittadinanza.
Al termine della processione, l’animale è condotto al Palmento ex Falsetti dove, dopo la benedizione del sacerdote, viene sacrificato.
Le immagini e i video delle edizioni precedenti, disponibili sul sito della parrocchia, mostrano la partecipazione popolare e l’atmosfera festiva, ma hanno anche attirato l’attenzione dell’Organizzazione internazionale per la protezione degli animali (Oipa), che ha sollevato preoccupazioni circa la moralità e la legalità di tale pratica.
L’Oipa ha quindi inviato una richiesta formale al sindaco di Roccavaldina, Salvatore Visalli, e al Garante per i diritti degli animali della Regione Sicilia, Giovanni Giacobbe Giacobbe, chiedendo dettagli sull’evento e esprimendo una forte opposizione all’uso di animali vivi in tali contesti.
L’associazione propone di sostituire il vitello con una statua o un simbolo alternativo che possa mantenere la tradizione senza violare la sensibilità moderna nei confronti del benessere animale.
L’ufficio legale dell’Oipa ha sottolineato l’importanza del rispetto per gli animali, protetti anche dalla Costituzione italiana (articolo 9), evidenziando come la sensibilità pubblica verso questi temi sia in aumento e come ciò debba riflettersi nelle decisioni istituzionali.
In caso di risposta negativa, l’Oipa ha dichiarato di essere pronta a intervenire per proteggere l’animale e per agire contro eventuali maltrattamenti.
Questo caso solleva questioni fondamentali sul bilanciamento tra il rispetto delle tradizioni culturali e la promozione di una società più etica e consapevole. Il dibattito a Roccavaldina rappresenta un microcosmo di una discussione più ampia che coinvolge comunità in tutto il mondo, confrontate con la sfida di adattare le pratiche secolari ai valori contemporanei.