Ieri mattina, presso la sala Ciccio Geraci nella sede Omceo di Agrigento, si è tenuto un convegno molto partecipato sul tema “Il disturbo dello spettro autistico”, presieduto da Santo Pitruzzella.
L’evento ha posto l’accento sull’importanza della diagnosi precoce e della sensibilizzazione su questa condizione.
“Continuiamo a parlare di consapevolezza sull’autismo”, afferma Pitruzzella. “È essenziale unire medici di medicina generale e pediatri per diagnosticare tempestivamente e creare una rete tra famiglie, medici e istituzioni.
Molti ragazzi autistici diventano invisibili nell’età adulta, ma devono essere seguiti costantemente. Gli infermieri possono ricevere segnalazioni dalle famiglie e dai medici, identificare i bisogni e facilitare i percorsi. Curare e assistere i pazienti è sempre una vittoria.”
Gioacchino Volpe, direttore dell’unità di Neuropsichiatria infantile all’Asp di Agrigento, ha evidenziato i progressi fatti dalle istituzioni: “Abbiamo attivato tre centri diurni, un ambulatorio per la diagnosi precoce e uno per gli adulti, abbattendo le liste d’attesa e rispondendo alle necessità di salute.”
Antonio Vetro, direttore sanitario del CTS di Canicattì, ha sottolineato l’aumento globale dei casi di autismo negli ultimi dieci anni. “L’autismo è una condizione da rispettare.
La diagnosi precoce è fondamentale: nel 70-80% dei casi, se l’intervento avviene entro i primi due anni, i bambini acquisiscono il linguaggio. Questo aiuta a prevenire comportamenti problematici che possono isolare i soggetti e complicare la gestione dell’autismo.
