Dopo diversi mesi di tassi di infezione bassissimi, tornano a salire i casi di Covid-19 in molti Paesi europei. Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) avverte che l’aumento non è dovuto solo all’emergere di nuove varianti, ma anche ai grandi assembramenti alle festività stagionali e alla riduzione della copertura vaccinale.

L’istituto sottolinea che è “improbabile” che si possano raggiungere livelli simili ai picchi osservati in passato, ma di sicuro è opportuno vaccinarsi.

Infatti, la nuova campagna di vaccinazione è appena stata annunciata anche in Italia, ma si attende ancora l’autorizzazione dei vaccini aggiornati, mirati alle varianti in circolazione.

Sono soprattutto due le varianti considerate le principali responsabili dell’aumento delle infezioni, entrambe della grande famiglia Omicron.

La prima è EG.5, detta Eris, attualmente in circolazione soprattutto in Gran Bretagna e che secondo alcuni esperti, come Christina Pagel dell’University College London, potrebbe portare a un’ennesima ondata nel Regno Unito. La seconda è una mutazione del lignaggio Xbb.1.5, conosciuto anche come Kraken: la modifica nell’amminoacido F456L ne rende la trasmissione più facile, al punto che l’Ecdc ha recentemente classificato questa versione del virus come variante di interesse.

Ma anche se si osserva un rapido aumento della quota di queste varianti, per ora non corrisponde a un incremento dei ricoveri o di pressioni sui sistemi sanitari.