La desertificazione commerciale nelle città è un fenomeno in aumento e a rischio vi è la vivibilità delle stesse.
Questo è l’allarme lanciato da Confcommercio Agrigento, che evidenzia una crisi acuta dei negozi di vicinato, fondamentali per la coesione sociale e la sicurezza delle comunità urbane.
Durante una recente conferenza, il presidente di Confcommercio Agrigento, Giuseppe Caruana, ha dichiarato che senza un intervento urgente, il futuro del commercio al dettaglio locale è incerto, con molte attività costrette a chiudere i battenti.
La ricerca di Confcommercio, realizzata in collaborazione con SWG, mostra che gli italiani preferiscono vivere in quartieri densi di negozi di prossimità, che non solo aumentano il valore delle abitazioni ma rafforzano anche il senso di comunità e sicurezza.
I dati raccolti indicano che il 64% degli intervistati vede i negozi di vicinato principalmente come luoghi di incontro che consolidano l’appartenenza comunitaria.
Allo stesso tempo, il 59% li considera essenziali per assistere le persone più fragili, mentre il 57% li riconosce come presidi di sicurezza.
Questi esercizi commerciali locali, però, stanno affrontando una crisi senza precedenti, con più della metà delle attività nei centri storici che hanno cessato l’operatività.
Il calo della presenza dei negozi di vicinato è in parte attribuito al crescente appeal dei centri commerciali per acquisti non quotidiani come abbigliamento, elettronica e alimentari a lunga conservazione, dove le percentuali di acquisto in questi luoghi variano dal 53% al 64% rispetto al 2%-5% nei negozi in centro città.
Caruana sottolinea che la chiusura dei negozi nei centri storici non solo spegne le luci delle città ma mina le fondamenta stesse della vita comunitaria e urbana.
L’assenza di una pianificazione a lungo termine e la mancanza di investimenti in innovazione e riqualificazione urbana sono tra le principali cause di questo declino.
Per contrastare questa tendenza, Confcommercio Agrigento chiede azioni di sostegno concrete e immediate, incluse misure di incentivazione all’innovazione e finanziamenti adeguati per la riqualificazione urbana, per rivitalizzare i centri storici e garantire la sopravvivenza dei negozi di vicinato.
La situazione richiede una risposta collettiva per prevenire ulteriori danni alla struttura sociale ed economica delle città italiane, sottolineando la necessità di un cambiamento strategico nella gestione delle risorse urbane.

