Dott.ssa Chiara Insalaco, medico specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica presso l’Università di Roma Sapienza
Dott.ssa Chiara Insalaco, medico specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica presso l’Università di Roma Sapienza

Chiara Insalaco è medico specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica presso l’Università di Roma Sapienza e attualmente dottoranda in “Scienze Medico Chirurgiche Applicate”, Università Tor Vergata. Ma il suo futuro è negli Stati Uniti dove è parte di un progetto di ricerca all’avanguardia presso il “Cole Hair Trasplant Institute” di Atlanta, avviando al contempo una collaborazione con Artemisia Lab per portare in Italia tecniche innovative in materia. Ci racconta la sua esperienza americana? «E’ iniziata due anni fa con un progetto di ricerca nel campo della medicina rigenerativa con l’impiego delle cellule staminali nelle terapie per la cura delle calvizie. Il progetto prosegue con il “Cole Hair Trasplant Institute” di Atlanta e il dottor John P. Cole un luminare. Negli Stati Uniti si può fare ricerca in maniera veloce senza impedimenti economici o burocratici. Gli americani poi apprezzano e valorizzano il mio contributo, il mio futuro è principalmente qui». Cellule staminali per le calvizie? «Bisogna puntualizzare. Sino ad oggi sono state usate solo cellule staminali di origine adiposa nel campo della ricrescita dei capelli, ma i capelli e l’adipe hanno origini embrionali differenti. Il passo successivo è l’applicazione delle cellule staminali del bulbo. Il bulbo pilifero viene isolato e processato con un macchinario prodotto da una società italiana e ottenendo cellule staminali». Quali i vantaggi? «E’ una terapia di ricrescita del capello sicura, non ci sono rischi di rigetto o infezioni e del tutto indolore. In casi e pazienti ben selezionati i risultati sono ottimali e permangono nel tempo. Siamo ancora in una fase di sperimentazione e collezione dati ma si vede che che con questa terapia ci sono cambiamenti radicali». Come tempistica e costi? «Dai 3 ai 6 mesi fino a un anno. I prezzi si aggirano intorno ai 1.500 euro, attualmente un trapianto viaggia attorno ai 7 mila euro. Attenzione però si può procedere solo in strutture autorizzate». Lei parla di patologie, ma per la legge italiana si tratta di estetica… «A livello ospedaliero la calvizie non è considerata al 100% come una patologia nel nostro Paese, mentre negli Usa lo è ed è giusto che sia così. Ci sono casi di calvizie molto gravi, alopecie universali, cicatriziali, alopecie molto aggressive su base autoimmune. Vere malattie che hanno un impatto devastante dal punto di vista fisico e psicologico di queste persone. Spesso si associa a patologia autoimmune di altro tipo, per esempio patologie tiroidee. Il risultato perdita totale dei capelli o la perdita a chiazze dei capelli che ha un impatto sociale e psicologico devastante, in particolare sulle donne, ma anche da uomini. Ci sono persone che si azzerano e perdono la loro socialità». Il suo messaggio? «Come persona di scienza il messaggio è che l’Italia adotti un approccio patologico e non solo estetico. La cosa più importante è affidarsi sempre a professionisti, specializzati nel campo della tricologia e chirurgia della calvizie. Nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad un fenomeno preoccupante e di proporzioni smisurate, quello del turismo tricologico. La Turchia è un esempio di ciò che sta accadendo. A causa di pubblicità assillante, migliaia di pazienti vengono attratti da pacchetti economici all-inclusive allettanti: volo aereo, albergo, giro turistico e trapianto di capelli. Nulla a che vedere con medicina e scienza». Si spieghi meglio.. «I medici che vendono tali pacchetti, principalmente in Turchia, sono solo ed esclusivamente degli affaristi. Guardano di sfuggita il paziente e delegano il lavoro medico-chirurgico a infermiere inesperte prive di conoscenze scientifiche e chirurgiche. Ciò che conta è massimizzare il numero degli interventi”. Il tutto nell’assoluta illegalità». Pericoloso oltre che illegale… «Con risultati devastanti. Pazienti con complicanze chirurgiche, infezioni, risultati estetici inaccettabili, causati dai centri low-cost, che poi si rivolgono a cliniche italiane e americane per risolvere il problema, spesso con poche possibilità di risoluzione. Una piaga sociale. La Società Internazionale della Chirurgia della Calvizie e la Società Italiana di Tricologia si stanno muovendo con azioni importanti e ufficiali contro questo fenomeno che offende la professione medica e la dignità dei pazienti».

Fonte: Francesco Semprini – Lastampa.it (http://www.lastampa.it/2018/01/15/societa/cos-combattiamo-la-calvizie-con-le-staminali-tqTD4MjQHVdaBC2TIhjcyH/pagina.html)

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.