In una vicenda che unisce drammaticamente fede distorta e violenza, tre individui, guidati da una ossessione mistica e satanica, hanno commesso una serie di delitti atroci senza mostrare alcun segno di pentimento.
Durante un interrogatorio prolungato, hanno affermato di aver “fatto solo del bene”, rivelando una totale mancanza di rimorsi per i tre omicidi perpetrati.
Tra i complici, Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente, emerge un profilo di persone comuni travolte da deliri religiosi: lui disoccupato, lei impegnata in piccoli lavori online.
La coppia, entrambi originari di Palermo, si era distaccata da una comunità evangelica, ma continuava a esprimere online la propria ossessione religiosa con post che denunciavano pastori corrotti e proclamavano la potenza della preghiera contro il diavolo.
La tragica vicenda culmina con l’uccisione della famiglia di Barreca, compresa la moglie e due figli, in un tentativo distorto di “liberare” la casa da presunte influenze demoniache.
La confessione arriva direttamente dal muratore che, in una chiamata ai carabinieri, ammette di aver ucciso i suoi cari. Le indagini hanno portato alla luce dettagli macabri, inclusi i corpi dei bambini probabilmente strangolati e i resti bruciati della moglie.
Un gatto, affidato a Barreca per un presunto rito esoterico, scompare nel contesto di queste azioni inquietanti, mentre gli animali domestici della coppia sono trovati in condizioni di negligenza.
Questo caso sconvolgente, al crocevia tra fanatismo religioso e crimine, lascia una comunità in lutto e solleva interrogativi profondi sulla natura della fede e sulla psiche umana.