A Catania, un uomo di 59 anni è stato sottoposto a misure cautelari severe, incluse il divieto di avvicinamento e l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico, a seguito di gravi accuse di stalking e minacce di morte nei confronti della sua ex compagna, con cui ha avuto due figlie minorenni.
Le minacce dell’uomo, che includevano frasi come “Tanto ormai la mia vita è finita, se non sei mia non sarai di nessuno,” e “Io sono malato e prima che me ne vado mi porterò qualcuno con me,” hanno spinto la vittima a denunciare il suo ex compagno dopo la fine di una relazione durata oltre 18 anni.
Il GIP, su richiesta della Procura Distrettuale di Catania, ha imposto il divieto di avvicinamento, proibendo all’uomo di avvicinarsi a meno di 500 metri dai luoghi frequentati dalla donna e dalla loro residenza.
Le indagini sono state avviate immediatamente dopo la denuncia della donna, che ha raccontato di aver subito violenze anche in presenza delle loro figlie minorenni e in luoghi pubblici, come per strada dove è stata insultata e strattonata per i capelli.
Inoltre, l’uomo aveva esteso le sue minacce attraverso messaggi inviati al telefono di una delle figlie, aggravando ulteriormente la situazione con dichiarazioni come quella di voler “buttare la macchina addosso” alla sua ex compagna e di “fare cose da pazzi”.
Una delle situazioni più gravi riportate include un episodio in cui una delle ragazze è stata picchiata dal padre dopo aver tentato di difendere la madre dalle sue aggressioni.
Questo caso ha scosso la comunità locale, evidenziando la critica necessità di protezione e supporto per le vittime di violenza domestica e stalking. Le misure adottate dalla giustizia mirano a garantire la sicurezza della donna e delle sue figlie, mentre continuano le indagini per valutare ulteriori azioni legali contro l’uomo accusato.
La storia sottolinea l’importanza dell’intervento legale tempestivo in casi di violenza familiare e la protezione dei più vulnerabili nella società.