La famiglia di un uomo di Siracusa, deceduto a causa dell’epatite contratta mediante trasfusione di sangue infetto nel 1981, ha ottenuto due significativi risarcimenti.
Il primo risarcimento, conseguito nel 2012, ammontava a 482.493 euro per il paziente e 48.000 euro per la moglie, riconosciuti dal Tribunale di Catania per la negligenza del ministero della Sanità nel controllo del sangue dei donatori.
Il signor Nunzio, ricoverato all’ospedale Umberto I di Siracusa, subì una emotrasfusione che causò l’infezione da epatite C. Assistedi dagli avvocati Dario Seminara e Lisa Gagliano, la famiglia ha lottato per oltre tre decenni prima di ottenere giustizia.
Dopo la scomparsa dell’uomo il 3 marzo 2015, la vedova e i due figli hanno intrapreso azioni legali per ottenere un risarcimento per la perdita e il danno terminale, culminati nella recente sentenza che ha visto il ministero della Salute condannato al pagamento di ulteriori 500.000 euro.