Tra le vicende che resteranno di questo 2018, quella riguardante la guerra commerciale USA-Cina sarà sicuramente tra le più discusse. È indubbio, ormai, che gli effetti di questo estenuante braccio di ferro tra Washington e Pechino influiranno sugli scambi commerciali a livello globale, tanto è intricata la rete di rapporti tra le varie potenze mondiali. Le relazioni commerciali tra USA e Cina vanno a deteriorarsi a seguito dei dazi (e contro dazi) che i due governi impongono l’un l’altro. L’affievolirsi dei rapporti è evidenziato anche dalla scelta di Jack Ma, numero uno del colosso Alibaba, di fermare il piano di investimenti verso gli Stati Uniti programmato nel 2017, non permettendo quindi la creazione di quel milione di posti di lavoro promessi a Trump. Potremmo davvero essere all’alba di un conflitto che andrà avanti per anni. È difficile trovare il proverbiale filo d’Arianna nella serie di eventi che ruotano attorno alla guerra commerciale e, per questo motivo, la tedesca TradeMachines ha recentemente riassunto la vicenda cercando di fornire gli strumenti per comprendere cosa sta realmente accadendo. Stando a quanto riportato, la questione ha il suo incipit nel 2001, anno in cui la Cina ha avuto accesso al mercato globale. Da quell’evento il deficit commerciale degli USA con Pechino è cresciuto in maniera costante, andando a sommarsi con il deficit già accumulato con gli alleati del vecchio continente. Trump ha saputo sfruttare questo risentimento verso la competitività commerciale dei cinesi da parte delle industrie americane. Secondo TradeMachines, gli argomenti a favore dell’imposizione di dazi dovrebbero essere riconsiderati. Ad esempio, per quanto si vogliano difendere posti di lavoro e proteggere le industrie locali, è anche vero che ormai i rapporti con la Cina si sono diffusi sul territorio americano – tagliare i rapporti con Pechino metterebbe a rischio tutti quei posti di lavoro dipendenti dall’import/export con l’Oriente. Nelle ultime settimane c’è stata una certa fibrillazione nei mercati a seguito di alcuni eventi: il ricorso della Cina al WTO, la cancellazione di un tavolo di trattative con Washington e l’imposizione di nuovi dazi su tutti e due i fronti. Gli eventi di queste ultime settimane potrebbero innescare una reazione a catena che sarebbe davvero poco salutare per le economie nazionali. Al momento si spera che il conflitto duri il meno possibile e si possa trovare un accordo tra le due grandi potenze.