Cosa ci sarà nel futuro della moda? Tra chiusure degli store imposte dalle norme anti-contagio, viaggi internazionali quasi azzerati, che hanno tenuto i big buyer lontani dalle capitali della moda, ma anche una vita sociale quasi inesistente e tanto smart working che hanno spinto le persone a comprare meno vestiti, il futuro sembra incerto. Si intravedono però soluzioni pratiche per sollevare la situazione e non è un caso che molti brand, come quello di Modes stanno già cominciando a metterle in pratica.

Più e-commerce e sperimentazione: ecco il futuro della moda

Bisogna pensare all’esperienza dell’e-commerce con la stessa attenzione e la stessa visione strategica che si riserva all’acquisto in store. Niente come l’emergenza sanitaria affrontata in questi due anni è stata la conferma, infatti, che le vendite digitali possono sostenere il business anche quando gli altri canali sono impraticabili. I fattori che aumentano gli acquisti sono diversi: dall’assortimento del proprio catalogo digitale alla cura con cui sono realizzate schede prodotto e descrizioni dei capi in vendita, passando per la sicurezza dei pagamenti. Oggi nello shop di Modes possiamo trovare anche il nuovo concept dedicato ai bambini: una linea, Modes Kids, che contempla esclusivamente capi ed accessori per i più piccoli.

Quale ruolo occuperà il negozio fisico se le vendite si spostano online? Secondo Leonardo Carpinteri diventerà un luogo di sperimentazione, di incontro tra stilisti e appassionati di moda, dove entrambe le parti possono dar sfogo alla propria creatività. Le boutique Modes hanno anticipato i tempi in questo senso e ora si trasformano in atelier innovativi ospitando, come ha fatto lo store milanese, installazioni temporanee e capsule collection in edizione limitata, come quella firmata da Federico Curradi e Nick Fouquet, che più che semplici collezioni moda sono pezzi d’arte.

Il futuro dei negozi di moda sarà quello dei concept store pensati per attirare target ben specifici, come quello dei genitori appassionati di moda, che mai rinuncerebbero a vestire i propri bambini secondo le ultime tendenze. Per loro sono necessarie proposte ad hoc – quelle, per restare all’esempio appena fatto, dei capi kidswear di Balenciaga o di Kenzo e Versace selezionate con cura per i nuovi Minimodes aperti a Trapani, Milano e Forte dei Marmi.